21/12/2006, 00.00
COREA DEL SUD
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Il governo coreano sollecitato a rispettare i diritti umani dei lavoratori immigrati

Il leader di una associazione che rappresenta 470,000 lavoratori immigrati in Corea, ha invitato, lunedì scorso, il governo Coreano a proteggere i diritti umani dei lavoratori

SEOUL (AsiaNews) – "Ora che un coreano sta guidando le Nazioni Unite, è tempo per la Corea di preoccuparsi di più dei 470,000 immigrati che sono arrivati dal luglio del 2003. Lee Chul-seung, capo del Comitato unito per i lavoratori Immigrati in Corea, ha fatto questa affermazione nella Giornata dei migranti, indetta dalle Nazioni Unite, lo scorso 18 dicembre. Per l'occasione, centinaia di lavoratori immigrati si sono incontrati nel Marronier Park nell’Hyewa-dong a Seoul per celebrare la loro giornata.

Il governo Coreano ha già comunicato di non voler firmare la convenzione sui diritti degli immigrati, sostenendo che non ci sono lavoratori immigrati in Corea. Il governo infatti li definisce ufficialmente "apprendisti industriali".

Lee, che è anche il direttore dell’Ufficio per i lavoratori Immigrati, il principale organizzatore dell’Arirang degli Immigrati, e direttore della Società aperta per lo Stato multiculturale, ha dichiarato che il governo di Seoul ha bisogno di ridefinire il termine "lavoratori". Lee ha criticato il termine "apprendisti industriali", affermando che essi lavorano come gli altri "operai" chiamati propriamente con questo nome. In ogni caso, Lee ha detto che "se fossero davvero considerati lavoratori, sarebbero tutti garantiti coi loro stessi diritti". "Se il governo adotterà questo principio, i lavoratori potranno avere più libertà di scegliere il loro futuro in Corea".

Lee ed i suoi associati hanno dichiarato che la risposta del governo coreano è stata positiva verso il cambiamento delle leggi sui lavoratori immigrati.Recentemente, la Corte Suprema ha decretato che la Carta dei diritti dei lavoratori coreana deve proteggere ogni "apprendista industriale" nello stesso modo in cui protegge gli altri lavoratori.

Secondo Lee i lavoratori immigrati devono essere consapevoli della loro condizione ed allo stesso tempo lottare per i propri diritti. "Loro lavorano in Corea. Questo significa che hanno doveri e responsabilità verso la società. Spero che sapranno combattere per loro stessi ed essere fiduciosi". In passato, lavorando come attivista per i diritti dei lavoratori immigrati, Lee ha difeso vari lavoratori maltrattati. "Alcune volte non vengono pagati per tempo, insultati o anche cacciati dai supermercati e dai posti affollati. Io spero che inizieranno a lottare per i loro diritti".

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