19/12/2008, 00.00
CINA
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Il governo cinese non paga le cure per i bambini ammalati col latte alla melamina

Lo Stato aveva promesso visite e cure gratuite. I genitori debbono pagare di tasca propria e non è loro permesso di chiedere i danni alle ditte responsabili.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Yang Huan, un anno, è una dei circa 290mila neonati cinesi che hanno problemi renali e urinari per il consumo del latte in polvere contaminato dalla tossica melamina. Da 6 mesi è in ospedale con dolorosi calcoli ai reni, ma il padre, operaio edile di Hangzhou, non ha i soldi per pagare le spese mediche e l’aiuto statale tarda. Storie di ordinaria indifferenza e sopruso, nella Cina del miracolo economico.

Il padre di Huan racconta al periodico Caijing di Hong Kong che i parenti gli hanno prestato 5mila yuan, ma da maggio ha avuto spese mediche per 20mila. L’ospedale ritiene “necessario” l’intervento chirurgico, ma per questa occorrono almeno altri 20mila yuan e così hanno dovuto rinviare 2 volte l'operazione.

Quando è esploso lo scandalo, il 13 settembre il ministro per la Sanità ha annunciato esami e cure gratuiti per tutti i bambini fino a 3 anni malati per la melamina. Ma finora il governo ha messo a disposizione fondi insufficienti. Ad esempio l’Ospedale distrettuale di Zibo (Shandong) tra settembre e ottobre ha effettuato esami e cure gratuiti per 300mila yuan e il governo ne ha rimborsati 60mila.

Invece ci sono state notizie “scoraggianti”: le autorità sanitarie dell’Henan in un comunicato del 29 ottobre hanno indicato ai centri medici provinciali di non offrire visite gratuite, che saranno effettuate solo dagli ospedali municipali e della contea. Lo stesso è avvenuto in Jiangsu, Zhejiang, Anhui. L’Ospedale Pediatrico di Shanghai offre esami gratuiti ai bambini con meno di 3 anni, ma le cure sono poi a pagamento.

Le spese sono enormi, se si considera che sono risultati malati circa l’1,3% dei 22 milioni di bambini esaminati fino al 30 novembre.

Molti ospedali erogano comunque gratis le cure, con la speranza di un futuro rimborso statale, ma molti dicono che non potranno continuare per lungo tempo. Il Centro medico Enze a Taizhou (Zhejiang) ricorda che nel 2003 ha speso oltre 4 milioni di yuan per le cure dei malati di Sars, ma il governo ha rimborsato solo 1,2 milioni.

Intanto molte famiglie hanno iniziato cause di risarcimento contro la ditta casearia Sanlu, una delle maggiori responsabili. Ma i giudici finora hanno dichiarato inammissibili queste cause, dicendo che occorre prima attendere gli esiti delle indagini “ufficiali” sulle responsabilità. Ancora l’11 dicembre il portavoce del ministero della Sanità ha indicato che i risarcimenti “sono allo studio”. Un processo sarebbe comunque lungo ed esperti avvertono che non è facile dimostrare che i problemi renali siano conseguenza diretta e unica del latte Sanlu.

La famiglia della piccola Yang ha, infine, saputo che le cure costano meno all’Ospedale Pediatrico di Xuzhou (Jiangsu) e il 3 dicembre c’è stata l’operazione.

Liao Siyao, ora ricoverato presso un ospedale affiliato al Medical College di Guangzhou, ha invece 4 anni, per cui è escluso dalle cure gratuite: ha già subito 3 interventi chirurgici e la famiglia ha pagato oltre 100mila yuan.

Zhao Lianhai ha lanciato un sito web chiamato “Calcoli renali dei bambini”, dedicato alle famiglie delle piccole vittime. Spiega che molti bambini sono meno fortunati: sono dimessi dall’ospedale perché i loro calcoli sono troppo piccoli, con il rischio che possano sviluppare l’idronefrosi, che può causare complicazioni permanenti.

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