Il governo cinese detta le regole per risparmiare energia
Il premier Wen Jiabao e il Consiglio di Stato chiedono di evitare sprechi e privilegiare le fonti "rinnovabili".
Pechino (AsiaNews/Scmp) I problemi energetici della Cina sono strutturali, non legati solo al caldo estivo. Lo dicono il premier Wen Jiabao e il Consiglio di Stato, che si sono appellati ieri a tutta la nazione per "evitare sprechi d'energia e privilegiare le fonti rinnovabili". Wen aveva già trattato la questione lunedì 4 luglio - "lo spreco è disonorevole, mentre il risparmio è cosa onorevole" e ora è stata diramata una "guida governativa" per il risparmio energetico, che chiede a ognuno industrie, aziende agricole, privati cittadini - di collaborare.
Nella "guida" si annunciano riforme dei prezzi e una politica fiscale per "incoraggiare il risparmio e l'uso di energie rinnovabili". Le avvertenze del governo non sono limitate al periodo estivo ma "sono linee guida da tenere presenti in tutti i futuri programmi di sviluppo". La crisi energetica preoccupa non tanto per i black out estivi ma per le previste necessità energetiche future, collegate allo sviluppo industriale del Paese.
Yang Chunping, direttore del centro studi della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma, spiega che "le direttive del governo mostrano un'estrema preoccupazione. Se permane l'attuale situazione di sviluppo e di consumi, per il 2050 si prevede una carenza di energia equivalente a 2 miliardi di tonnellate di carbone. Dal 2020 si teme che si potrà disporre di meno del 50% del petrolio necessario per i consumi interni".
"Il governo dice Yang vuole sensibilizzare tutti sul problema e provocare un cambiamento della concezione comune sul risparmio energetico nella vita quotidiana, primo passo per la costruzione di un sistema sociale fondato sul risparmio delle risorse". "Infatti continua l'uomo il governo vuole non solo ridurre il consumo, ma anche promuovere la conservazione delle risorse e uno sviluppo energetico sostenibile. Queste indicazioni sono il risultato delle ricerche svolte negli scorsi anni in molti settori". "Noi conclude diciamo ai cittadini che ognuno ha il dovere di contribuire alla realizzazione di un sistema che economizza l'energia e che ogni piccolo accorgimento nella vita quotidiana ha rilievo".
La "guida" indica di tenere i condizionatori d'aria a una maggiore temperatura: gli uffici governativi devono dare il buon esempio e tenerli a non meno di 26 gradi centigradi. A Pechino e a Tianjin gli edifici devono essere progettati in modo che possano attuare risparmi energetici del 65%: nel resto del Paese viene richiesto uno standard di risparmio del 50%. Il Consiglio chiede di limitare il consumo di acqua, realizzare un sistema di acquedotti più razionale e promuovere le modalità di riciclaggio. Vanno preferiti i trasporti pubblici.
Nelle campagne si devono privilegiare i sistemi d'irrigazione che consentono il recupero dell'acqua, sfruttare i terreni in modo intensivo e adottare fonti energetiche quali gas metano, paglia, escrementi. Alle industrie è chiesto di promuovere il risparmio d'energia e adottare le fonti alternative che consentano uno sviluppo "sostenibile" (energia idraulica, eolica, solare, biologica).