Il governo cinese ammette: "Avvenute sterilizzazioni ed aborti forzati"
Dopo la denuncia di un attivista per i diritti umani il governo ammette "violazioni dei diritti umani nella provincia dello Shandong".
Pechino (AsiaNews/Agenzie) L'Agenzia cinese per la Pianificazione familiare ha ammesso ieri che alcuni rappresentanti governativi nella provincia centro-orientale dello Shandong "hanno effettuato aborti forzati e sterilizzazioni".
Yu Xuejun, portavoce della Commissione nazionale per la Popolazione e per la Pianificazione familiare ha dichiarato alla Xinhua (agenzia di stampa governativa ndr) che l'Agenzia per la Pianificazione dello Shandong e la sua Commissione hanno inviato 2 gruppi congiunti di esperti con il compito di investigare sulle denunce di sterilizzazioni e aborti forzati nella città di Linyi. "Dalle prime indagini - dice - risulta che sono avvenute pratiche illegali di pianificazione familiare, che violano i diritti e gli interessi legali dei cittadini".
"I responsabili continua sono stati allontanati dall'incarico. Alcuni sono sotto accusa ed altri in carcere. Altre misure saranno prese dai dipartimenti di competenza". Il portavoce aggiunge che la Commissione educherà il proprio personale al rispetto della legge ed alla "correzione delle violazioni dei diritti dei cittadini".
Nel corso dell'anno sono state sterilizzate con la forza oltre 7 mila persone nella provincia dello Shandong. La denuncia è stata riportata da un attivista cieco, Chen Guangcheng, che dopo aver accusato le autorità locali di queste pratiche disumane è stato condannato agli arresti domiciliari.
Li Juan, una contadina di 24 anni che vive nei pressi di Linyi, ha detto la scorsa settimana di essere stata costretta ad abortire il suo secondo figlio, una bambina, appena 2 giorni prima della data prevista per la nascita nel febbraio scorso.
La popolazione cinese tocca al momento 1,3 miliardi di persone e, secondo le stime governative, arriverà al picco di 1,46 miliardi nel 2030.