Il governo birmano cambia politica monetaria: kyat a fluttuazione controllata
Yangon (AsiaNews/Agenzie) - Dal primo aprile il Myanmar adotterà una fluttuazione controllata per la propria moneta, il Kyat, con il proposito di attirare investitori stranieri. La Banca centrale birmana ha confermato che la valuta "da oggi in avanti sarà determinata dalla domanda e dall'offerta", ma al governo resterà il potere - in taluni casi - di indirizzarne la variazione. Alla base della decisione vi sarebbe inoltre l'intenzione di unificare i vari tassi di cambio adottati nel Paese.
Da mesi il governo "civile" di Naypyidaw - sebbene sostenuto dai militari che per decenni hanno dominato l'ex Birmania - promuove una serie di riforme per ottenere la rimozione delle sanzioni occidentali, fiducia negli investitori e la presidenza Asean nel 2014.
Finora il tasso di cambio ufficiale era di un dollaro Usa per 6,41 kyat. Tuttavia, con le variazioni la moneta poteva valere fino a 800 kyat sul dollaro; questa cifra rappresenta anche il valore della valuta al mercato nero.
Il Myanmar è una nazione ricca di risorse naturali fra cui gas e petrolio, legname e pietre preziose. Il governo intende sfruttarle a fondo e attirare così gli investimenti delle potenze straniere. Al momento la Cina è il principale partner commerciale di Naypyidaw, ma le recenti politiche avviare dall'esecutivo - che hanno ricevuto il plauso del Fondo monetario internazionale (Fmi) - potrebbero attirare altre nazioni, compreso il blocco occidentale.
Secondo gli esperti la fluttuazione controllata eliminerà pure le difficoltà burocratiche e gli incentivi alla corruzione, che hanno influenzato sinora un mercato spaccato in due fra un tasso fisso e gli scambi al mercato nero.