Il film “Fitna” crea scandalo fra i musulmani
Jakarta (AsiaNews) – Il film “Fitna” del deputato olandese Geert Wilders continua a raccogliere bocciature e critiche nel mondo islamico. Ieri il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha bandito la distribuzione del film e ha detto che al suo autore sarà negato ogni accesso nel Paese, antica colonia olandese. La notizia su film, riportata dalle tv indonesiane ha prodotto alcune proteste di studenti e di piccoli gruppi davanti all’ambasciata olandese a Jakarta. Susilo ha invitato i dimostranti a non abbandonarsi a gesti di violenza perché “l’Islam è una religione di pace”.
Il cortometraggio di “Fitna” (in arabo: contesa, lotta), mostra immagini di attacchi terroristi legati a frasi del Corano che incitano alla violenza. Il film scorre su immagini molto crude dell’attacco alle Torri gemelle di New York, alla metropolitana di Londra e al treno di Madrid, oltre ad alcune decapitazioni e uccisioni. Il tutto inframmezzato da immagini e lettura di versetti del Corano. Si mostrano poi esecuzioni di donne adultere e di gay, per criticare la sharia, sempre farcite di citazioni del Corano e si mostra la crescita esponenziale di musulmani in Olanda e in Europa. Alla fine una mano volta la pagina del Libro sacro dell’Islam e al buio si sente il rumore di una pagina strappata con il messaggio: “Basta con l’islamizzazione. Difendi la nostra libertà”.
“Fitna” è stato condannato dal governo olandese e i canali televisivi nazionali hanno preferito non mostrarlo, ma il cortometraggio continua a diffondersi su internet. Ban Ki-moon, segretario generale Onu, lo ha definito “offensivo e islamofobico”.
Alcuni esperti pensano che il film avrà lo stesso impatto delle vignette contro Maometto pubblicate da un giornale danese, che due anni fa scatenò rivolte, scontri, manifestazioni e boicottaggi in tutto il mondo islamico. Finora non si sono registrate violenze legate al film. Vi sono però dichiarazioni del Gran Mufti di Siria che condannano Wilders e che fanno ricadere su di lui i possibili violenti sviluppi. In Malaysia il partito islamico di opposizione ha inviato una nota di protesta all’ambasciata olandese a Kuala Lumpur e sta attuando un boicottaggio dei prodotti dai Paesi Bassi. Altre condanne sono venute da Iran e Bangladesh.
In Pakistan, Altaf Hussain, capo del movimento Muttahida Qaumi ha condannato il film come “contrario ai sentimenti dell’Islam”. L'autore del film vive ormai sotto scorta, avendo ricevuto molte minacce di morte.