Il film di Mel Gibson spinge alla "passione" per l'aramaico
Kochi (AsiaNews) L'uscita del film di Mel Gibson "La Passione di Cristo" ha suscitato un nuovo interesse per l'aramaico, la lingua parlata da Gesù Cristo. Il Kerala, uno stato nel sudovest dell'India, è forse uno dei pochi luoghi al mondo dove lungo i secoli sono rimasti in vita gli studi di questo dialetto siriaco, insieme al sanscrito e all'arabo.
Secondo alcuni studiosi della Bibbia, l'aramaico e la sua parlata sono stati mantenuti in uso per secoli come lingua liturgica tra le comunità cristiane del Kerala. Ma ora dall'Europa e dall'America arrivano richieste per imparare le basi dell'aramaico.
Mar Aprem, metropolita della chiesa siro-caldea orientale, guida una delle più piccole e più antiche comunità cristiane in India. Ha scritto il libro "Imparare l'aramaico da soli" e ritiene che l'uscita del film "La Passione di Cristo" può essere una ragione per la crescita di richieste di apprendere l'aramaico. La sua tesi di dottorato, "Storia della Chiesa assira", ha avuto un aumento nelle vendite dopo l'uscita del film.
Secondo Mar Aprem, 1 milione e mezzo di persone nel mondo conoscono l'aramaico, che presenta alcune varianti rispetto alla lingua di Cristo. L'aramaico non è una lingua difficile da imparare dal punto di vista grammaticale, sostiene Mar Aprem, anche se più difficile dell'inglese o del malayalam, le lingue più parlate nel Kerala.
L'alfabeto aramaico ha solo 22 lettere. Lingua semitica, è scritta da destra verso sinistra. Mar Aprem possiede circa 100 opere in aramaico, compreso un libro di preghiere del XVI secolo scritto a mano da un cristiano del Kerala e un testo sul diritto canonico scritto da Mar Abdisho del XIII secolo. Diverse università, tra cui alcune indiane, offrono corsi sulla lingua aramaica; ogni anno si tiene un convegno annuale sul siriaco in diversi centri studi. Secondo alcuni esperti, l'aramaico è una lingua antica con una sua propria storia e non deriva dall'ebraico, come molti pensano. La parola "aramaico" deriva da Aram, il figlio di Sem, come dice la Genesi.
Nel Kerala la lingua aramaica e le sue varianti dialettali sono usate da secoli dalle chiese. Padre Augustine Kanjamala, nativo del Kerala e direttore dell'Institute of Indian Culture di Mumbai, afferma che secondo la tradizione S. Tommaso apostolo è arrivato nel Kerala nel 52 d. C. I devoti di s. Tommaso credono che l'apostolo era arrivato per evangelizzare gli ebrei emigrati a Kochi (una città ancor oggi fiorente). Come ogni altra minoranza, questi ebrei parlavano l'aramaico fra loro. La lingua aramaica e i suoi dialetti si sono trasmessi lungo i secoli di padre in figlio. Ai nostri giorni dunque esiste ancora la lingua aramaica in diversi dialetti.
Un'altra tradizione sostiene che l'uso del dialetto siro-aramaico sia dovuta all'emigrazione di cristiani del Medio oriente, giunti nel Kerala durante le persecuzioni romane del III e IV secolo. P. Kanjamala ricorda che negli anni Sessanta in Kerala la messa veniva celebrata in siriano, una delle forme più evolute di aramaico.
La chiesa oggi in Kerala ha diverse appartenenze fra i suoi fedeli. Alcuni affermano che i cattolici siriani si sentono superiori rispetto al rito latino, in quanto fanno risalire la loro fede all'apostolo Tommaso. I bramini e esponenti altolocali furono i primi abitanti del Kerala a convertirsi al cristianesimo. Le conversioni successive furono frutto dei missionari cattolici: questi convertiti aderirono alla fede di rito latino.
Il Kerala, conosciuta come "la terra di proprietà di Dio", vanta un paesaggio molto bello, ma anche edifici sacri come chiese di epoca coloniale e di diverse confessioni cristiane, oltre a sinagoghe ebraiche. Più del 20% della popolazione del Kerala è cristiana. (NC)