Il figlio “calciatore” di Gheddafi, Saadi, si è rifugiato in Niger
Niamey ha dato il permesso “per ragioni umanitarie”. Si ignora dove siano il colonnello e i due figli Saif al-Islam e Mutassim, impegnati nella guerra. Si combatte a Bani Walid, e le forze del Cnt si avvicinano a Sirte.
Tripoli (AsiaNews/Agenzie) – Saadi Gheddafi, il “calciatore”, è da ieri in Niger. L’annuncio è stato dato dal ministro della Giustizia del Niger, che ha detto che il figlio del Rais è stato identificato fra i passeggeri di un convoglio diretto nella capitale del Niger, Niamey. Nei giorni scorsi si era sparsa la voce che anche il colonnello Gheddafi stesse attraversando il Niger, in direzione del Burkina Faso, Paese disposto a offrirgli ospitalità (06/09/2011 Libia, Bani Walid si arrende. Gheddafi forse in Niger). Gheddafi ha smentito la voce, e ha annunciato che morirà in Libia. Si ignora dove si trovi in questo momento e lo stesso vale per due suoi figli attivi nella guerra: Saif al-Islam, 39 anni, considerato il successore del padre, e Mutassim, 36 anni, consigliere alla Sicurezza nazionale.
I combattimenti fra ribelli e forze lealiste continuano. A Bani Walid, una delle ultime roccaforti lealiste, sono in corso violenti combattimenti in diversi quartieri, appoggiati da raid aerei della Nato, anche se sembra che l'offensiva finale non sia ancora iniziata: il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) ha lasciato ai comandanti sul campo la decisione sui tempi e la modalità delle operazioni. I combattenti del Cnt proseguono poi la loro marcia di avvicinamento verso Sirte, da cui distano circa 60 km. Sirte è la città natale di Gheddafi. Migliaia di uomini, con circa 200 mezzi equipaggiati con artiglieria leggera, si stanno muovendo da Misurata.
Altri quattro figli di Gheddafi: Muhammad, Hannibal, Aisha, e Sofia sono rifugiati in Algeria. Il portavoce del ministro della Giustizia del Niger, Marou Amadou, ha dichiarato che Saadi ha avuto il permesso di entrare nel Paese “per ragioni umanitarie”. Il Niger ha riconosciuto l’autorità del Cnt, ma non ha reso chiaro se permetterà a Gheddafi di entrare. Nel frattempo ieri Mahmoud Jibril, premier del Consiglio nazionale di transizione libico ha annunciato che entro “una settimana, dieci giorni” sarà formato un nuovo governo, più inclusivo che comprenderà i rappresentanti delle differenti regioni libiche.
I combattimenti fra ribelli e forze lealiste continuano. A Bani Walid, una delle ultime roccaforti lealiste, sono in corso violenti combattimenti in diversi quartieri, appoggiati da raid aerei della Nato, anche se sembra che l'offensiva finale non sia ancora iniziata: il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) ha lasciato ai comandanti sul campo la decisione sui tempi e la modalità delle operazioni. I combattenti del Cnt proseguono poi la loro marcia di avvicinamento verso Sirte, da cui distano circa 60 km. Sirte è la città natale di Gheddafi. Migliaia di uomini, con circa 200 mezzi equipaggiati con artiglieria leggera, si stanno muovendo da Misurata.
Altri quattro figli di Gheddafi: Muhammad, Hannibal, Aisha, e Sofia sono rifugiati in Algeria. Il portavoce del ministro della Giustizia del Niger, Marou Amadou, ha dichiarato che Saadi ha avuto il permesso di entrare nel Paese “per ragioni umanitarie”. Il Niger ha riconosciuto l’autorità del Cnt, ma non ha reso chiaro se permetterà a Gheddafi di entrare. Nel frattempo ieri Mahmoud Jibril, premier del Consiglio nazionale di transizione libico ha annunciato che entro “una settimana, dieci giorni” sarà formato un nuovo governo, più inclusivo che comprenderà i rappresentanti delle differenti regioni libiche.
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