Il dolore del card. Zen per l’ordinazione illecita di Chengde
di Card. Joseph Zen Zekiun
Sacerdoti, suore, fedeli delle comunità ufficiali e sotterranee piangono per l’avvilente ordinazione illecita avvenuta il 20 novembre scorso a Chengde (Hebei). Ad essa vi hanno partecipato 8 vescovi in comunione col papa, sequestrati e costretti a parteciparvi. Lo sfogo del vescovo emerito di Hong Kong, paladino della libertà religiosa in Cina.
Città del Vaticano (AsiaNews) – La notizia dell’ordinazione di mons. Guo Jincai a vescovo di Chengde (Hebei), senza approvazione papale, il 20 novembre scorso, è giunta in Vaticano mentre si svolgeva il Concistoro. Fra i partecipanti vi era anche il card. Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong e membro della Commissione vaticana per la Chiesa in Cina. Pubblichiamo qui alcune sue considerazioni sull’ordinazione di Chengde, che il porporato ha inviato ad AsiaNews e che ha pubblicato anche sul suo blog personale in inglese e cinese.
E’ accaduto di nuovo ciò che non doveva accadere!
Sono comodamente seduto nella basilica di san Pietro illuminata a festa. Fra poco il Santo Padre procederà a creare 24 nuovi cardinali. Ma non mi sento intonato a festa, avendo appreso la triste notizia: ciò che non doveva più accadere è accaduto di nuovo; hanno ordinato in Cina un altro vescovo senza il mandato pontificio ed i vescovi che hanno preso parte al rito erano addirittura otto! Ma sono stati tutti sequestrati e trascinati in chiesa? Sappiamo che qualcuno avrebbe potuto rifiutare a parteciparvi.
Invece di venire in basilica volevo rimanere nella cappella del luogo dove alloggio e sfogarmi in un pianto. Sono sicuro che molti in Cina, nella comunità clandestina e in quella ufficiale, preti, suore e fedeli stanno piangendo. La santissima Vergine Maria sta piangendo [perché] hanno di nuovo crocefisso Gesù!
Adesso si può toccare con mano come quel dimenticare alla chetichella le scomuniche era una malconcepita compassione. Quale altro crimine si sarà disposti a commettere con il pretesto di “fare il bene della Chiesa”? Ad ogni modo, non dovremmo aver fretta a condannare i nostri fratelli, prima di aver sentito le loro giustificazioni.
Il signor Liu Bainian [vice-presidente dell’Associazione patriottica], però ha già condannato la Santa Sede: “Non possiamo più aspettare”. É lui che dice l’ultima parola! Pensavamo ci fosse in atto un sincero negoziato. Ma non è così. Lui vuole che tutto vada secondo il suo pensiero. Le dieci ordinazioni di quest’anno sono andate avanti solo perché lui ne era soddisfatto. È lui il padrone assoluto della chiesa ufficiale in Cina!
E poi il sequestro delle persone, le comunicazioni tagliate, il grande dispiegamento delle forze di polizia come per affrontare dei criminali…Ma non viviamo nel secolo 21mo inoltrato? Questo stile fascista, queste maniere da bandito, gettano il discredito sulla nostra nobile nazione! I nostri dirigenti sanno che cosa sta succedendo? Sono consenzienti? Sono essi che l’hanno voluto? É questa la cosiddetta “società armoniosa”?
Signore, svegliati e vieni in nostro aiuto! Perché distogli la tua faccia da noi, e non ti curi di noi? (Salmo 44).
Orsù fratelli; “voi che non volete più essere schiavi, alzatevi!” (Inno nazionale). Non guardate ai vantaggi immediati, alzate lo sguardo al Signore che sta venendo in “questo” ultimo giorno”!
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