Il dissidente Zhu Yufu condannato a 7 anni per "sovversione", senza appello
Hong Kong (AsiaNews/Chrd) - Il dissidente di Hangzhou, Zhu Yufu, è stato trasferito ieri nella prigione provinciale n. 4 del Zhejiang, dove sconterà una pena di sette anni per "incitamento alla sovversione contro il potere dello Stato". Quattro giorni prima Zhu aveva ricevuto conferma dall'Alta Corte di Hangzhou che la sua richiesta di appello era stata rifiutata dopo due brevi incontri.
Zhu Yufu, 59 anni, è stato processato il 31 gennaio scorso per "incitamento alla sovversione" e condannato il 10 febbraio dal Tribunale popolare intermedio di Hangzhou. I suoi "crimini" vanno dal raccogliere fondi per prigionieri che "mettono in pericolo la sicurezza dello Stato"; incitamento della gente a rovesciare il sistema socialista cinese; esprimere opinioni che lo identificano con il partito democratico cinese, che è illegale.
La corte ha anche citato come prova alcune interviste e una poesia di Zhu, dal titolo "È ora", che il dissidente ha scritto e diffuso online quando nel 2011 vi sono stati gli appelli per "le passeggiate dei gelsomini" (v.: 13/04/2011 Dissidente cinese arrestato: "sovversione". Si stringe la morsa della repressione). Nei primi mesi dell'anno scorso vi sono stati appelli a incontrarsi in luoghi pubblici o in strade molto frequentate nelle grandi città della Cina, a imitazione delle grandi manifestazioni di piazza Tahrir in Egitto, per spingere a una "rivoluzione dei gelsomini" anche il popolo cinese. Il sistema di sicurezza del Paese ha subito reagito con l'arresto di centinaia di attivisti e dissidenti (v.: 02/04/2011 Oltre 200 arresti per soffocare la "rivoluzione dei gelsomini" in Cina). Zhu è stato detenuto nel marzo 2011 e arrestato formalmente in aprile.
Zhu Yufu ha già passato nove anni nelle prigioni cinesi. Negli anni '70 era un appassionato difensore del Muro della Democrazia; nel '99 è stato condannato a sette anni per "sovversione"; nel 2007 a due anni per aver "picchiato poliziotti" e "ostacolato la polizia nei suoi doveri".