Il caviale beluga rischia di ‘estinguersi’ in un decennio
Mosca (AsiaNews/Agenzie) – Lo storione del Caspio, che fornisce circa il 90% del caviale, rischia di estinguersi in un decennio circa, se non saranno istituiti precisi limiti alla pesca e non sarà contenuto l’inquinamento. Ma c’è pessimismo, perché in passato i pescatori hanno sempre violato i limiti posti.
Il “pescato” annuale è di circa 1.000 tonnellate di storione. Ora gli Stati costieri (Russia, Kazakistan, Turkmenistan, Iran e Azerbaigian) discutono una moratoria, spinti soprattutto da Mosca che vuole un divieto generale entro l’inizio del 2009. Ma perché sia effettivo occorre prevedere fonti di reddito alternative per migliaia di famiglie che ne dipendono, in zone economicamente depresse dove il bracconaggio è sistematico e ci sono pochi controlli delle autorità. I pescatori di frodo usano persino esplosivi per pescare di più in breve tempo, con gravi danni all’intero ambiente.
Di fatto la diminuzione dello storione è iniziata dal 1991, dopo il crollo del muro di Berlino. Nel 2006 la Convenzione del commercio internazionale delle specie minacciate, agenzia Onu, ha posto un divieto all’esportazione di caviale per questi Stati (tranne l’Iran), ma esperti hanno commentato che è stato solo un incoraggiamento al mercato nero.
Ora Mosca vuole usare la “maniera dura”: ad aprile la Russia ha stretto i controlli nella regione di Astrakhan e incriminato 28 bracconieri. Ma fonti del luogo riferiscono che spesso autorità e controllori locali accettano volentieri pesce e caviale per chiudere un occhio.
Un altro grande problema sono le compagnie che scavano il bacino cercando petrolio e gas senza curarsi dei danni, conseguenti non tanto agli scavi ma ai loro sottoprodotti, come le emissioni di solfuro di idrogeno, mortale per la vita marina. Ad esempio, nel 2001 ha ucciso almeno 250mila tonnellate di spratti, piccoli pesci mangiati dallo storione, che ormai sono spariti dal Caspio. Nel 2011 inizierà lo sfruttamento del gigantesco giacimento di petrolio di Kashagan, in Kazakistan, per la cui estrazione saranno liberate immense quantità di solfuro di idrogeno.
03/03/2010