Il bando sulle armi al centro dei colloqui fra Cina e UE
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L’embargo europeo alla vendita di armi alla Cina sarà al centro dei colloqui fra Pechino e i governi europei della prossima settimana. Il ministro cinese degli esteri ha però smentito le voci di un accordo sulla questione dei diritti umani.
Il bando alla vendita delle armi era stato imposto dopo la repressione sanguinosa di piazza Tiananmen. La settimana prossima la questione sarà al centro dei colloqui fra Pechino e il cancelliere tedesco Gherard Schroeder; della vicenda se ne parlerà anche nel vertice fra Unione Europea e Cina, quando il primo ministro Wen Jiabao volerà in Olanda per incontrare i leader europei.
“La Cina non è disposta a mercanteggiare il bando alla vendita degli armamenti con la questione dei diritti umani, perché i progressi in questo campo negli ultimi anni sono evidenti” afferma Zhang Qiyue, portavoce del ministro cinese degli esteri. Secondo la portavoce la questione dei diritti umani “è un problema politico serio e il Paese non è disposto a fare concessioni”.
La questione sarà al centro dei colloqui Cina – Germania che cominceranno lunedì prossimo a Pechino. “Nel corso del vertice – afferma Zhang Qiyue – le parti toccheranno alcuni punti che riguardano i rapporti fra Cina ed Europa, incluso l’embargo sulla vendita alle armi”.
La settimana scorsa Bernard Bot, ministro olandese degli esteri, ha affermato che l’Europa è pronta a dare un “segnale positivo” in merito alla questione. Egli sottolinea inoltre che “rimangono alcuni problemi aperti”, inclusa la questione legata alla violazione dei diritti umani.
Germania e Francia chiedono la fine dell’embargo, per aprire nuove opportunità di commercio e di scambio con la Cina. La proposta non convince la Gran Bretagna: il governo inglese sostiene che democrazia e diritti umani hanno la priorità sul commercio e i rapporti economici.