Il Tamil Nadu chiede sanzioni economiche contro lo Sri Lanka
Chennai (AsiaNews) – L’assemblea del Tamil Nadu ha adottato ieri all’unanimità una risoluzione che chiede l’imposizione di sanzioni economiche allo Sri Lanka da parte dell’India. Il motivo: le condizioni della popolazione Tamil nel nord dell’isola, e in particolare le accuse di violazione dei diritti umani. La risoluzione è stata proposta dal Primo ministro, la sig.a Jayalalitahaa, e chiede inoltre che l’India faccia pressione sulle Nazioni unite affinché dichiarino “criminali di guerra” i responsabili dei crimini commessi durante il conflitto.
Jayalalithaa ha dichiarato che le sanzioni economiche porrebbero “sotto controllo” lo Sri Lanka, che “non ha preso in considerazione l’opinione pubblica globale quando si è trattato del problema dei Tamil”. “Se l’India e altri Paesi imponessero delle sanzioni, lo Sri Lanka sarebbe obbligato ad ascoltare quello che diciamo”, ha aggiunto. I due punti principali che hanno spinto il Primo ministro a proporre la risoluzione erano le violazioni dei diritti umani commesse dallo Sri Lanka e il fatto che Colombo ha impedito che gli aiuti umanitari giungessero alle persone nel bisogno.
Padre Santahanam sj, della provincia di Madurai, avvocato all’Alta corte, ha dichiarato ad AsiaNews: “E’ una mossa giusta. E’ significativa perché l’assemblea del Tamil Nadu ha deciso la risoluzione all'unanimità proprio quando il ministro degli Esteri dello Sri Lanka ha annunciato in Parlamento che non c’è nessun appoggio da parte dell’India alle inchieste sui crimini di guerra. Questo sforzo da parte dell’assemblea costituisce un segnale per il governo centrale affinché riveda la sua attitudine e il suo approccio verso il problema tamil in Sri Lanka e i crimini di guerra in quel Paese. Ci auguriamo che il governo di Jayalalithaa sia coerente nell’esprimere solidarietà ai tamil colpiti dalla guerra, e continui a premere sul governo centrale”.
Il segretario esecutivo dell’Ufficio di sviluppo umano della Federazione delle Conferenze dei vescovi asiatici, padre Nithya ofm, ha dichiarato ad AsiaNews: “E’ un passo nella direzione giusta per aiutare le persone che soffrono nei campi, e per riconoscere le violazioni dei diritti umani compiute dal governo dello Sri Lanka, venute alla luce nelle scorse settimane e giunte a conoscenza dei diplomatici dell’Onu. Il governo indiano è responsabile indiretto di queste atrocità per il suo appoggio, a dispetto dei fatti ben noti, e cioè le atrocità commesse dall’esercito contro i tamil. Comunque, oltre al problema delle sanzioni, c’è da chiedersi se la penosa situazione dei tamil nei campi profughi avrà un beneficio di qualche genere, dal momento che le persone stanno soffrendo senza avere cure appropriate, né mediche, né psicologiche, né fisiche. E’ importante che le organizzazioni non governative, e quelle di altri governi, abbiano accesso alle vittime”.
Padre Nithya ofm ha poi precisato che “i crimini di guerra in Sri Lanka sono solo un aspetto della questione. La ricostruzione e la vita del popolo del nord-est dell’isola devono essere oggetto di attenzione particolare da parte dei leader mondiali”. Due giorni prima del voto, Jayalalithaa ha scritto al Primo ministro federale Manmohan Singh chiedendo il suo intervento per la liberazione di quattro pescatori del Tamil Nadu trattenuti in Sri Lanka, dopo che una tempesta aveva distrutto il loro battello, e avevano raggiunto a nuoto l’isola, dopo otto ore in mare.