Il Tagikistan offre acqua all'Uzbekistan in cambio di energia
Dushanbe (AsiaNews/Agenzie) – Il Tagikistan minaccia di limitare la fornitura d’acqua all’Uzbekistan se questo non consentirà il passaggio dell’elettricità turkmena per il suo territorio fino al Tagikistan.
Ieri Khamrokhon Zafiri, ministro tagiko per gli Affari esteri, ha spiegato che, per compensare il mancato arrivo dell’energia turkmena, gli impianti idroelettrici della zona debbono lavorare alla massima capacità e “l’impiego di elevate quantità di acqua dei bacini idrici può causare scarsità d’acqua nei Paesi a valle”, come l’Uzbekistan ma anche il Turkmenistan. Soprattutto le acque dei bacini di Nurek e di Qairoqum sono molto usate dagli agricoltori dei Paesi “a valle”.
Il Tagikistan paga l’energia al Turkmenistan 3 centesimi di dollaro al chilowattore. L’Uzbekistan chiede una tassa di transito pari al 10% di questo valore e intanto non consente il passaggio dell’energia.
Dushanbe offre meno e accusa Tashkent di non rispettare gli accordi bilaterali sull’energia e l’acqua siglati nel 2008 a un summit della Comunità di Stati Indipendenti a Bihskek, dopo che già lo scorso invero c’erano stati problemi simili. Quest’anno l’Uzbekistan per il suo gas ha chiesto a Tagikistan e Kirghizistan 240 dollari per mille metri cubi, mentre nel 2008 chiedeva 145 dollari. Per cui Dushanbe ha preferito prendere l’energia dal più lontano Turkmenistan per prezzi inferiori.
L’Uzbekistan produce ogni anno 60 miliardi di metri cubi di gas e ne esporta 17 miliardi in Russia e altri 4 tra Kirghizistan e Tagikistan.
Il Tagikistan è povero di energia, a differenza di molti Stati confinanti, ma controlla oltre il 50% dei bacini idrici dell’Asia centrale. In specie i fiumi Syr Darya e Amu Darya passano per Tagikistan e Kirghizistan prima di arrivare in Uzbekistan e i 2 Paesi hanno realizzato grandi bacini per ottenere energia idroelettrica.
Esperti osservano che questa situazione dovrebbe spingere questi Stati a raggiungere un accordo di mutua fornitura di energia ed acqua, piuttosto che permanere in una situazione di reciproco boicottaggio.
12/10/2007