Il Tagikistan ha mentito al Fondo monetario, che richiede indietro i soldi
Dushanbe (AsiaNews/Agenzie) – Il Fondo monetario internazionale (Imf) accusa la Banca nazionale del Tagikistan di avergli fornito “informazioni inesatte” sulla situazione economica interna e chiede a Dushanbe la restituzione del prestito di 47,4 milioni di dollari. E’ una cifra elevata per il piccolo Stato, già flagellato dal più gelido inverno che ricordi, che ha fatto mancare l’energia e costretto l’intera nazione al razionamento, ha colpito i raccolti e causato danni economici per oltre un miliardo.
Secondo l’Imf, lo Stato ha indicato riserve di valuta internazionale per 450 milioni, mentre non superano i 115 milioni. Inoltre ha “gonfiato” le cifre del settore del cotone, prodotto fondamentale per l’esportazione e per l’occupazione interna.
Ma dopo l’inverno il Paese è ridotto allo stremo e a febbraio ha dovuto chiedere l’aiuto internazionale per combattere una diffusa carestia, con gran parte della popolazione già ridotta a fare non più di un pasto al giorno. Ora si teme che il disgelo primaverile porti grandi inondazioni, con ulteriore danno alle coltivazioni.
Inoltre la cifra è importante per uno Stato le cui entrate nel 2007 sono state di 614 milioni, ma ne ha spesi oltre 756 e ha un debito estero di 1,2 miliardi. Esperti dicono che per ottenerla può solo imporre nuove tasse all’esausta popolazione.
La maggiore preoccupazione è, però, che sia compromessa la possibilità di ricevere futuri aiuti esteri, di cui il Paese ha assoluto bisogno. Il solo settore del cotone ha debiti verso banche estere per 330 milioni e necessita ogni anno di altri 80 milioni per non collassare. L’Imf è uno dei principali finanziatori internazionali e ora altri creditori, come la Banca asiatica per lo sviluppo, annunciano verifiche.