Il Sinodo Caldeo ha eletto il nuovo Patriarca
Roma (AsiaNews) Il Sinodo cattolico dei vescovi caldei, riunitosi in Vaticano, ha eletto mons. Emmanuel-Karim Delly, vescovo ausiliario di Baghdad, come nuovo Patriarca per la Chiesa Orientale. Il voto decisivo è giunto nella mattinata di ieri, mercoledì 3 dicembre. In conformità al protocollo tradizionale, la sua identità non è stata rivelata finché egli non ha incontrato, il Papa Giovanni Paolo II cosa che è avvenuta nel pomeriggio.
Mons. Delly succede al Patriarca Rophael Bidawid I, morto lo scorso 7 luglio. La scorsa estate, dal 20 agosto al 2 settembre, un incontro dei vescovi tenutosi a Baghdad non aveva portato alcun risultato.
Questa volta, i pastori caldei hanno raggiunto velocemente un accordo sulla scelta del Patriarca. Il nuovo Patriarca è stato eletto con i 2/3 dei voti.
Mons. Delly, 76, anni è nato a Telkaif, nell'Iraq del Nord. Nel 1952 era stato ordinato sacerdote della Chiesa Caldea e 10 anni dopo il 16 dicembre 1962 - è divenuto vescovo. Nel 1967 aveva ricevuto il titolo di arcivescovo, sebbene, sotto il precedente patriarcato, svolgeva la carica di vescovo ausiliario di Baghdad.
La rapida elezione di Delly a Patriarca ha messo fine a una situazione di stallo.
La comunità caldea, di antiche origini, è sparsa in tutto il mondo dagli Stati Uniti e Canada, fino all'Iran, Libano, Egitto e Siria e conta circa 1,5 milioni di fedeli. Il loro centro rimane da millenni l'Iraq, con Baghdad quale sede del Patriarcato, dove i caldei sono circa 750 mila. La scelta del nuovo patriarca era particolarmente delicata a causa della situazione irakena, con una occupazione militare e tensioni interconfessionali.
Fra i "favoriti" spiccavano due nomi: quello del Vescovo Mons. Shlimon Warduni, vicario patriarcale di Baghdad, molto conosciuto nell'ambito dei Mass-media iracheni, e quello del Vescovo di Kirkuk Mons. Louis Sako, molto stimato anche dai curdi nel Nord Iraq. Fra i candidati caldei all'estero vi erano invece due prelati delle diocesi americane, i vescovi Ibrahim Ibrahim e Sarhad Yawsip Jammo. Secondo alcuni analisti, la scelta di Delly suggerisce il desiderio del Vaticano di mediare tra le diverse tendenze, in attesa di maggiore chiarezza nella situazione irakena. (SF)