Il Quartetto: uno Stato palestinese “entro due anni”
Onu, Stati Uniti, Russia ed Europa chiedono di riavviare il processo che porti a una pace tra arabi e israeliani “interesse fondamentale delle parti, di tutti gli Stati della regione e della comunità internazionale”. “Congelare tutte le attività di colonizzazione”
Mosca (AsiaNews/Agenzie) - Congelare tutti gli insediamenti israeliani e rilanciare i negoziati di pace tra israeliani e palestinesi con l’obiettivo di arrivare “entro 24 mesi” a un “indipendente, democratico e vitale Stato palestinese, che viva fianco a fianco in pace e sicurezza con Israele e gli altri vicini”. E’ la richiesta avanzata oggi dal Quartetto (Onu, Stati Uniti, Russia e Unione europea) al termine della riunione tenuta a Mosca.
L’incontro di Mosca si è svolto al massimo livello: ad esso hanno preso parte il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon - che ha letto la dichiarazione finale - , il segretario di Stato Usa, Illary Clinton, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il capo della diplomazia europea Catherine Ashton.
“Il Quartetto - prosegue la dichiarazione – ribadisce che la pace tra israeliani e arabi e la creazione di un pacifico Stato palestinese in Cisgiordania e Gaza è interesse fondamentale delle parti, di tutti gli Stati della regione e della comunità internazionale”.
Il Quartetto, infine, condanna la decisione del governo israeliano di consentire la costruzione di 1.600 nuove abitazioni a Gerusalemme est e “sollecita il governo di Israele a congelare tutte le attività di colonizzazione” e “astenersi da demolizioni e sfratti”,
La presa di posizione del Quartetto giunge in un momento nel quale Stati Uniti e Israele appaiono impegnati a superare il brusco raffreddamento dei loro rapporti creato dall’annuncio dei nuovi insediamenti a Gerusalemme est, fatto proprio durante una visita del vicepresidente Joe Biden che aveva lo scopo di avviare “colloqui indiretti” tra israeliani e palestinesi e favorire quindi la missione dell’inviato per il Medio Oriente George Mitchell.
In questo quadro, alla vigilia dell’incontro di Mosca c’è stato un colloquio telefonico tra la Clinton e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. In proposito, il portavoce del premier, Nir Chefetz, si è limitato a dire che Netanyahu ha proposto alcuni “passi per costruire fiducia reciproca”.
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