Il Plenum del Pc si chiude con 15 anni di promesse
Pechino (AsiaNews) Il 16° Plenum del comitato centrale si è concluso oggi in sordina. Nei 4 giorni di incontri, i circa 350 membri hanno ascoltato il segretario generale Hu Jintao e cercato le vie per "costruire una società armonica" in un Paese che soffre di enormi contraddizioni causate dallo sviluppo economico selvaggio e della corruzione. L'incontro è stato a porte chiuse e unico risultato visibile è un comunicato finale, citato dalla Xinhua.
Il comunicato ammette che in Cina vi sono "diverse contraddizioni e problemi che stonano con l'armonia sociale" e si lancia in una serie di promesse. Secondo Xinhua, "il Partito nei prossimi 15 anni si impegna a migliorare il sistema democratico legale e la protezione dei diritti umani, riducendo la forbice fra ricchi e poveri, incrementando l'impiego, migliorando i servizi pubblici del governo, promuovendo il livello morale del popolo, assicurando l'ordine pubblico e proteggendo l'ambiente".
Pur promuovendo la crescita economica, il Partito sottolinea l'importanza di una crescita di "valori comuni" culturali ed etici, che prevede "onori e disonori". È probabile che dietro le parole ci sia l'indicazione a seguire un minimo di standard etico, pena le dimissioni dalle cariche del Partito. È quanto è successo pochi giorni prima del Plenum al segretario comunista di Shanghai, Chen Liangyu, accusato di corruzione.
Il comunicato esorta i membri del Partito a "rafforzare le radici ideologiche e morali" e chiede sforzi per migliorare meccanismi contro la corruzione e per la supervisione sui leader e sulle organizzazioni. "Nel Partito si dovrebbe coltivare una buona etica dice il comunicato per diffondere la moralità nel pubblico e fra i rappresentanti del governo, e per creare una armoniosa relazione fra il Partito e le masse".
Da diversi anni la leadership del Partito condanna la corruzione, ma non riesce a frenarla. Intanto, a causa del malcontento provocato da membri senza scrupoli del Partito, aumentano nel Paese le proteste e le rivolte sociali, giunte fino a 87 mila nel 2005.
Pur con questi problemi, il comunicato sottolinea che "la guida" rimane ancora al Partito comunista e che la costruzione della società armoniosa è uno "scopo strategico" sulla linea del marxismo, del leninismo, del pensiero di Mao Zedong, di Deng Xiaoping e di Jiang Zemin.
Dopo l'auto-assoluzione, il comunicato rende pubblica anche la decisione per la data del nuovo Congresso nazionale del Partito, che sarà "nella seconda metà del 2007", probabilmente in ottobre.
Secondo voci ufficiose il responsabile della preparazione del Congresso sarà, per scelta di Hu, il suo "nemico politico" Zeng Qinghong. Zeng, pupillo dell'ex presidente e segretario generale Jiang Zemin, è cresciuto all'interno della cricca di Shanghai, un gruppo di comunisti ed imprenditori molto influenti. Secondo alcuni analisti, la scelta di Hu significa che egli è ormai sicuro nel suo potere, finora minato dalla "cricca di Shanghai" e ora in disgrazia dopo le dimissioni forzate di Chen Liangyu. Altri invece sostengono che l'apertura a Zeng sia solo un modo per "condividere il potere" e rafforzarsi insieme, secondo un detto attribuito a Deng Xiaoping: "Se siamo uniti vinciamo; se ci dividiamo, crolliamo insieme".
27/09/2021 14:00