02/05/2005, 00.00
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Il Patriarca Sfeir critica la legge elettorale voluta dai siriani

Lourdes (AsiaNews) – Il Patriarca Nasrallah Sfeir è "profondamente dispiaciuto" che in Libano si usi ancora la vecchia legge elettorale voluta dai siriani nel 2000 perché essa non è "secondo gli interessi di tutti i libanesi". Il card. Sfeir ha sottolineato che il compito del parlamento libanese è di "riflettere con fedeltà le aspirazioni popolari".

Il patriarca maronita è a Lourdes, dove ha celebrato la messa per 5 mila appartenenti all'ordine di Malta, proprio mentre a Beirut il parlamento non ha trovato l'accordo per varare una nuova legge elettorale prima delle elezioni che si terranno verso la fine di questo mese. Le elezioni si svolgeranno perciò seguendo la legge elettorale voluta dal capo della sicurezza siriano Ghazi Kanaan. Essa si basa su una suddivisione del Libano in grandi distretti elettorali. Il patriarca e l'opposizione cristiana chiedono invece di ritornare alle piccole circoscrizioni. "Gli elettori – ha spiegato il card. Sfeir – devono poter conoscere i candidati che vogliono eleggere e solo le piccole circoscrizioni rispondono a un simile criterio".

Al parlamento di Beirut, il fronte unitario che si era opposto ai siriani si è frantumato: il gruppo cristiano voleva cambiare la legge elettorale, ma i sunniti e i drusi sono di parere contrario. Fra gli sciiti c'è divisione: Amal sostiene la legge filo-siriana, gli Hezbollah sono contrari. "la legge del 2000 – ha detto ancora il patriarca – non è nell'interesse di tutti i libanesi".

La legge elettorale del 2000 ha ricevuto critiche pesanti anche dai libanesi all'estero. Essa penalizza alcune zone del Libano ed è ritagliata in modo tale da favorire l'ascesa di personalità politiche locali. Il patriarca ha detto che "i politici hanno i loro interessi particolari, ma in quest'ora, si devono servire gli interessi della patria e dei libanesi, non gli interessi privati".

Secondo alcuni membri dell'opposizione, la vecchia legge elettorale permetterà alla Siria di avere ancora influenza in Libano, anche dopo il ritiro delle truppe. A questo proposito il patriarca Sfeir ha aggiunto. "Gli osservatori Onu devono assicurarsi che il ritiro è avvenuto per davvero. Non è impossibile che pur essendo avvenuto in apparenza, in segreto alcuni [siriani] continuino ad essere presenti".(YH)

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