19/07/2010, 00.00
RUSSIA - UCRAINA
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Il Patriarca Kirill in visita in Ucraina. Con un occhio al Vaticano

di Nina Achmatova
La visita inizia domani e dura fino al 28 luglio. A ricordo del battesimo della Rus. È la terza visita del patriarca dalla sua elezione nel 2009. Apprezzamenti verso Benedetto XVI per una testimonianza comune in Europa e nel mondo.
Mosca (AsiaNews) –  Come un anno fa, il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill sceglie di celebrare la festa del Battesimo della Rus’ con un lungo viaggio in Ucraina. La visita inizia domani, 20 luglio e si chiuderà il 28 luglio (giorno in cui cade la festività diventata da poco festa nazionale in Russia) e conferma la centralità di questo Paese nella politica della Chiesa russo-ortodossa. Anche alla luce del cambio alla presidenza ucraina – il filorusso Yanukovich è succeduto al filooccidentale Yushenko – il viaggio di Kirill rimane significativo.
 
La festa in sé ha un valore simbolico non indifferente, visto che il Battesimo della Russia antica avvenne in quella che oggi è terra ucraina. Solo quest’anno la Duma russa ha approvato una legge che trasforma in festa nazionale il giorno in cui il principe Vladimir, alla fine dell'estate del 988, radunò gli abitanti di Kiev sulla rive del Dniepr, dove i sacerdoti bizantini battezzarono tutti.
 
L’avvenimento segnò l’inizio di un lungo processo di fondazione del cristianesimo nelle terre russe e racchiude una forte valenza di unità slava a cui lo stesso Patriarca si è già appellato in passato. “Cari ucraini, voi avete contribuito in passato a formare l’Impero e la Chiesa russa. Impero che è stato e sarà in gran parte anche vostro. Voi avete provato ad andare vero Occidente, ma lì non vi aspettava nulla di buono. Ma se noi saremo uniti, potremo smettere di essere cavalli e diventare fantini. Muoviamoci in questa direzione”, aveva esortato i cugini ucraini il Patriarca di Mosca.
 
In un’intervista rilasciata oggi alla tv ucraina, Kirill ribadisce che i due Paesi vicini devono “preservare l’unità come nazione. Dobbiamo avvicinarci all’Europa come partner paritari consapevoli del nostro patrimonio storico e culturale”.
 
La vigilia della visita a Kiev è stata anche occasione per il Patriarca di ribadire la comunanza di visioni con papa Benedetto XVI: “Le posizioni del Papa danno ottimismo…In molte questioni sociali e morali il suo approccio coincide con quello della Chiesa russo-ortodossa. Questo ci dà modo di difendere i valori cristiani insieme, in particolare all’interno della comunità internazionale”.
 
Per Kirill si tratta della terza visita in Ucraina, dalla sua elezione a gennaio 2009. Il primo viaggio, lo scorso agosto, era stato accompagnato dalle forti contestazioni dei sostenitori dell'indipendenza della Chiesa ortodossa di Kiev. In Ucraina la Chiesa ortodossa russa tenta di venire a capo di una situazione di forte tensione tra le diverse comunità. Sono tre le Chiese che fanno riferimento all'ortodossia: Ucraina-Patriarcato di Mosca (UOC-MP), Ucraina-Patriarcato di Kiev (UOC-KP) ed Ucraina Autocefala (UAOC). L’interlocutore del clero russo è Ucraina-Patriarcato di Mosca, ma già nel 2009 Kirill ha lanciato segnali di apertura anche agli altri due rami dell’ortodossia, accomunati dall’opposizione alla Chiesa greco-cattolica di Ucraina. L’elezione di un filorusso come Yanukovich alla presidenza ha portato al rilancio del dialogo tra le diverse componenti ortodosse ucraine, verso una possibile unificazione.
 
Viktor Elenski, studioso di Chiesa ortodossa presso l’Istituto ucraino di Filosofia, fa notare che “in Ucraina le idee di unità slava promosse dal Patriarca sono molto seguite e vengono lette più in chiave politica, che spirituale”. “Il Patriarcato di Mosca – continua lo studioso – percorre la stessa strada della politica russa e la sua visita contribuisce alla polarizzazione del Paese”, tra l’oriente russofono e l’occidente nazionalista. “C’è un detto da noi – recita Elenski – che ben spiega la situazione: all'Ucraina bastano due visite dell'attuale presidente negli Stati Uniti e non più di una a Mosca. Perché dopo quella sicuro rimarrà poco da fare”.
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