Il Partito del Congresso lancia il suo manifesto per le elezioni
New Delhi (AsiaNews) - Il presidente del partito del Congresso, Sonia Gandhi, ed il Primo ministro Manmohan Singh hanno presentato al pubblico il programma del loro partito in preparazione delle elezioni nazionali che si svolgeranno tra aprile e maggio.
Lanciato il 24 marzo scorso, il programma è molto populistico e pieno di promesse per i poveri, gli agricoltori e le minoranze. Promette 25 kg di riso o grano, al mese, a 3 rupie al kg, (cinque centesimi di euro) ad ogni famiglia sotto il livello di povertà. Promette entro tre anni un’assicurazione sanitaria ad ogni famiglia sotto il livello di povertà. Promette ai musulmani posti riservati di lavoro ed anche nelle università. Promette educazione gratuita ai fuoricasta (dalit) ed ai tribali (adivasi). Promette alle donne un terzo dei posti di lavoro negli uffici governativi.
Il Primo ministro ha anche dichiarato che il partito del Congresso è quello meglio qualificato tra tutti i partiti per affrontare i problematici problemi di sicurezza con le nazioni vicine (v. Pakistan). Lo stesso è stato detto per affrontare il rallentamento della economia. Al contrario, secondo il premier, il Bharatiya Janata Party ha un atteggiamento che divide la nazione.
Sonia Gandhi, come presidente dell’UPA (United Progressive Alliance: coalizione al governo) ha ricandidato Manmohan Singh come primo ministro per i prossimi cinque anni.
Questi, provocato da una domanda che ripeteva l’accusa dell’opposizione di essere un Primo ministro debole, ha risposto dicendo che Advani si presenta come l’uomo forte perchè ha avuto un “ruolo prominente” nella distruzione della moschea Babri di Ayodya (1992); come ministro degli interni ha lasciato che avvenissero i “massacri” dei musulmani nel Gujarat (2002); non ha saputo prevenire gli attacchi al parlamento (2001) ed al Red Fort (2000), ed ha pagato un riscatto ai terroristi dopo il dirottamento di un aereo nel 1999.
Il portavoce dell’opposizione, Ravishankar Prasad, ha risposto subito ripetendo che Manmohan Singh è diventato Primo ministro per caso, senza essere stato eletto, ma semplicemente designato da Sonia Gandhi, dalla quale dipende di continuo per ogni decisione.