Il Partito Bharatiya Janata discrimina i cristiani e i Dalit
New Delhi (AsiaNews) - Il Partito nazionalista indù Bharatiya Janata (Bjp) e i suoi alleati discriminano e usano violenza contro i cristiani e i dalit. Lo denunciano importanti esponenti cristiani, durante le celebrazioni per il 25° anno di vita della Associazione cattolica di Guwahati (Cag), nell’Assam.
John Dayal, presidente di All India Catholic Union (Aicu) ha ricordato le frequenti discriminazioni e le vere campagne di odio operate contro la comunità cristiana negli Stati in cui governano il Bjp e i partiti suoi alleati. Ad esempio, il Congresso dello Himachal Pradesh ha approvato una normativa sulla libertà di religione che discrimina le minoranze cristiana e buddista, analoga a quella che già esiste negli Stati del Gujarat e del Madhya Pradesh. Nel Chhattisgarh il governo vuole impedire tutte le attività che la Chiesa svolge a favore dell’intera popolazione.
Spesso le autorità e la magistratura locale applicano in modo sistematico ai gruppi e agli enti cristiani l’art. 170 B in materia fondiaria, che vieta ai non tribali l’acquisto di terre abitate dalla popolazione locale e permette l’acquisizione di terre da parte del governo per ragioni di economia e sviluppo. Richiamando questa legge, tolgono la terra alla Chiesa ritenuta un soggetto non tribale, nonostante sia guidata da tribali e usi la terra a beneficio dell’intera comunità.
Contro i cristiani ci sono state frequenti violenze anche sessuali e persino omicidi, in Orissa, Madhya Pradesh, Chhatisgarh, Rajasthan, Gujarat e, in modo crescente, nel Karnataka.
Dayal ha rivolto un appello al primo ministro Manmohan Singh e a Sonia Gandhi presidente dell’United Progressive Alliance affinché ricordino la difficile situazione sociale ma anche economica dei cristiani Dalit, che i precedenti governi hanno “escluso in modo illegale e spesso criminale da tutti i benefici di [cui godono] le altre caste”. Il premier Singh è invitato a “sostenere la causa dei cristiani Dalit presso la Corte Suprema, quando ad aprile sarà discussa la petizione presentata dai Dalit”.
Allen Brooks, portavoce della Cag, ha ricordato che l’associazione svolge numerose attività sociali ma che questi sono tempi “difficili”. Durante l’intero anno la Cag organizzerà numerosi incontri e discussioni tra persone di differenti caste, idee e religioni per giungere a “una piattaforma comune che mobilizzi l’opinione pubblica a favore di una pace duratura”.