Il Parlamento europeo chiede a Pechino libertà religiosa per i credenti
Strasburgo (AsiaNews/Agenzie) - Il Parlamento europeo ha approvato ieri una mozione presentata dall'on. Mario Mauro (vice-presidente del Parlamento europeo) e dall'on. Jose' Ribeiro y Castro sulle discriminazioni e la repressione religiosa in Cina. In particolare, la mozione evidenzia il "lungo periodo di persecuzione" subito dagli appartenenti alla Chiesa cattolica "costretti ad agire clandestinamente".
Il Parlamento, riunito in sessione plenaria, ha chiesto alla Commissione e al Consiglio dell'Unione - così come agli Stati membri perché "sollevino la questione delle persecuzioni dei cristiani cinesi" nei loro contatti con il governo di Pechino. Nella mozione si chiedono inoltre informazioni su vescovi e sacerdoti cinesi scomparsi o arrestati, come denunciato nella lista pubblicata da AsiaNews.
"E' giunto il momento ha detto ieri l'europarlamentare italiano - che il governo cinese metta fine alle gravissime violazioni di diritti umani contro vescovi e sacerdoti cinesi rilasciando incondizionatamente i cattolici incarcerati".
"La mozione - continua Mauro - arriva in aula con grande ritardo rispetto all'arresto di questi uomini per l'ostinata opposizione di quei gruppi politici più sensibili alla chiusura degli accordi commerciali con Pechino che non al rispetto dei diritti umani". "Non possiamo continuare ad accettare - conclude - che vescovi, preti, gruppi religiosi che chiedono la libertà di religione siano accusati di essere terroristi, controrivoluzionari, nemici della Cina e per questo imprigionati e perseguitati. E' tempo di far comprendere a Pechino che senza libertà di religione rischia di distruggere anche il suo sviluppo economico".
Nella mozione, sottoscritta da tutti i gruppi del Parlamento europeo, si chiede al governo di Pechino "di porre fine alla repressione religiosa e di assicurare il rispetto degli standard internazionali in materia di diritti umani e religiosi".
Si sollecitano inoltre la Commissione europea e il Consiglio a chiedere il rilascio "senza condizioni" di "tutti i cattolici cinesi incarcerati a causa delle loro convinzioni religiose e di smettere immediatamente qualsiasi tipo di violenza nei loro confronti".