Il Papa vicino alle famiglie delle ragazze indonesiane decapitate
Benedetto XVI ha incaricato il vescovo della diocesi di Manado di esprimere alle famiglie ed alla comunità diocesana le sue condoglianze ed ha assicurato "fervide preghiere per la pace fra quelle popolazioni".
Città del Vaticano (AsiaNews) "Sentite condoglianze" per le famiglie e per la comunità diocesana delle 3 ragazze cristiane "barbaramente uccise" in Indonesia il 29 ottobre sono state espresse oggi da Benedetto XVI. Il papa "appena appresa la dolorosa notizia" ha incaricato mons. Suwatan, vescovo di Manado, di porgerle di persona ed ha assicurato di "elevare al Signore fervide preghiere per il ritorno della pace fra quelle popolazioni".
L'attacco contro Yusriani Sampoe di 15 anni, Theresia Morangke di 16 anni e Alvita Polio di 19 anni, decapitate mentre si recavano a scuola, si è svolto infatti a Poso, terreno fertile per innescare contrasti fra le comunità cristiane e musulmane. La situazione è ancora più grave se si considera che gli omicidi precedono di pochi giorni la celebrazione musulmana dell'Idul Fitri (festa islamica che segna la fine del mese di digiuno del Ramadan), conosciuta qui popolarmente come "Lebaran".
Il lunghissimo conflitto di Ambon, che ha causato migliaia di vittime, è stato scatenato proprio da violenze perpetrate pochi giorni prima dell'Idul Fitri.
Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono non ha escluso che la decapitazione sia stata effettuata nell'ottica di aumentare le tensioni interreligiose nella zona. "Potrebbe essere così ha detto alcune persone hanno molto da guadagnare in caso di conflitto".
Il capo di Stato ha poi invitato la popolazione alla calma: "Una reazione sbagliata da parte di coloro che vivono a Poso renderebbe la situazione peggiore. Fate fare al governo il suo lavoro".