Il Papa scrive ad Alessio II, che ribadisce il suo no a Ravenna
di A. Pirogov
Il card. Kasper ha consegnato ieri ad Alessio II il messaggio di stima e gratitudine del Papa. Secondo il Vaticano, clima di “cordialità”. Ma il Patriarcato sottolinea puntualmente tutti i problemi ancora in sospeso tra le due Chiese: Uniati, orfanotrofi cattolici e il documento di Ravenna.
Mosca (AsiaNews) – L’apprezzamento per “l’impegno nella promozione di più strette relazioni tra cattolici e ortodossi” e l’auspicio di “intraprendere insieme il cammino verso una piena comunione” sono i contenuti della lettera del Papa consegnata ieri al Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II per mano del card. Walter Kasper. Dal 21 al 30 maggio il presidente del pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani è in visita in Russia su invito del metropolita Kyrill di Smolensk. Nei diversi appuntamenti del suo viaggio, ufficialmente volto ad una “maggiore conoscenza della cultura russo-ortodossa”, il presidente del Pontificio consiglio ha incontrato ieri il capo della Chiesa russo-ortodossa con il quale ha avuto modo di parlare non solo del nuovo clima di “amicizia e fraternità” instauratosi tra le due Chiese, ma anche dei problemi su cui continuano le tensioni. Kasper, secondo esperti in Russia, doveva in realtà trattare con il leader ortodosso sulla ripresa dei lavori della Commissione mista per il dialogo teologico, ma su questo punto sembra non aver ottenuto successi.
Nell'incontro è stata confermata nuovamente, in via di principio, la possibilità di un faccia a faccia tra Benedetto XVI e Alessio II, ma quest' ultimo ha ribadito che l'incontro deve essere ben preparato perché non risulti solo “un’opportunità per i fotografi”. I problemi che ostacolano ancora l’atteso incontro sono stati trattati anche ieri. Tra questi, ha detto il Patriarca, “l’espansione degli Uniati (greco-cattolici) in Ucraina e l'educazione negli orfanotrofi gestiti da organizzazioni cattoliche in Russia". Entrambe le parti hanno espresso preoccupazione per l’episodio di Ravenna avvenuto l’anno scorso durante la seduta della Commissione teologica mista cattolici-ortodossi. In quell’occasione i rappresentanti di Alessio II hanno lasciato la riunione perché contrari alla presenza della Chiesa ortodossa dell’Estonia, creata dal Patriarcato di Costantinopoli nel 1996 su quello che da loro è considerato territorio canonico del Patriarcato di Mosca.
Sul documento adottato a Ravenna, Alessio II è stato categorico: “Il problema non è solo nel fatto che è stato approvato senza la nostra partecipazione, ma anche nel fatto che in questo modo si conferisce a Costantinopoli un ruolo per gli ortodossi paragonabile a quello del Vaticano per i cattolici”. Fonti anonime riferiscono che secondo il Patriarca russo, “il dialogo tra cattolici e ortodossi non può progredire senza la partecipazione della più grande tra le Chiese ortodosse”.
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