Il Papa ad Allawi: costruite la democrazia
I cristiani possano dare il loro contributo
Città del Vaticano (AsiaNews) - Incoraggiamento del Papa agli sforzi degli iracheni per costruire la democrazia, nel rispetto delle differenze di etnie e religioni e auspicio che i cristiani "possano dare il loro contributo" a tale scopo. È quanto Giovanni Paolo II vorrebbe per il futuro dell'Iraq, manifestato dal Papa nell'udienza con il primo ministro Iyad Allawi, oggi in Vaticano. Allawi, che ha ringraziato il Papa, ha anche incontrato il cardinale segretario di Stato Angelo Sodano con i suoi collaboratori, con i quali, tra l'altro, si è impegnato a contribuire al restauro delle chiese colpite dagli attentati terroristici.
Nel messaggio, il Papa, che ha benedetto Allawi e tutto il popolo dell'Iraq, ha assicurato la sua vicinanza al popolo iracheno, così duramente provato dalle tragiche sofferenze di questi anni. "Prego - ha affermato Giovanni Paolo II - per tutte le vittime del terrorismo e della illimitata violenza, per i loro familiari, e per tutti coloro che generosamente lavorano per la ricostruzione del Paese". "Io - le sue parole - voglio incoraggiare gli sforzi compiuti dal popolo iracheno per istituire istituzioni democratiche veramente rappresentative e impegnate a difendere i diritti di tutti nel completo rispetto per le differenze etniche e religiose, che sono sempre state una fonte di ricchezza del vostro Paese. Confido - ha aggiunto - che la comunità cristiana, presente in Iraq fin dai tempi apostolici, potrà dare il suo contributo alla crescita della democrazia e la costruzione di un futuro di pace nella regione".
L'incontro privato tra il Papa e il premier iracheno è durato poco meno di dieci minuti, poi sono stati fatti entrare nella biblioteca papale gli otto componenti la delegazione irachena, tra i quali la moglie di Allawi, la signora Thana, i ministro dello sviluppo Mehdi Hahedh e dei diritti umani Bakhtiar Amin, e il nuovo ambasciatore iracheno in Vaticano, il cristiano Albert Yelda.
Gli stessi temi affrontati dal Papa sono stati al centro anche dei successivi colloqui con il card. Sodano ed il "ministro degli esteri" del Vaticano, mons. Giovanni Lajolo. "Nel corso dei colloqui - informa una dichiarazione del portavoce vaticano Joaquin Navarro - si sono approfonditi vari aspetti della situazione in Iraq, le prospettive di pacificazione e di riconciliazione che permettano di sanare le profonde ferite del passato, ed i riflessi sulla pace nella regione. Ci si è soffermati anche sulla necessità di assicurare piena libertà religiosa e sul contributo che la comunità cristiana può offrire alla ricostruzione morale e materiale del Paese. Il Primo Ministro ha deplorato gli attacchi subiti da alcune chiese cristiane, assicurando, da parte del Governo, la volontà di procedere al loro restauro". (FP)