Il Nepal è uno stato secolare: soddisfatte le minoranze
Secondo le minoranze la storica decisione del parlamento è "rivoluzionaria e democratica". La costituzione del 1990 definiva il Paese come uno "Stato indù".
Kathmandu (AsiaNews) - Minoranze religiose ed etniche del Nepal si dicono soddisfatte della storica risoluzione del parlamento, che ha dichiarato il Paese uno "Stato secolare".
Secondo Robert Gurung, un aderente della chiesa pentecostale "Buona speranza", questa decisione "è rivoluzionaria e democratica. Assicurerà giustizia fra le varie religioni, i gruppi etnici e le minoranze linguistiche del Paese". Gurung spiega che "già con la costituzione del 1990 le minoranze hanno potuto godere di alcuni spazi di libertà, ma il fatto che il Paese fosse definito dalla costituzione come uno Stato Indù poneva di fatto restrizioni in modo particolare nei confronti delle minoranze religiose, anche cristiane".
"Con questa risoluzione il parlamento si muove verso la giustizia, il pluralismo e l'armonia", aggiunge Pasang Sherpa, segretario generale della "Confederazione gruppi indigeni ed etnici del Nepal". "In una democrazia non si possono emarginare le minoranze continua ora il Nepal volta pagina".
Sushil Shashank, studioso di cultura tribale, spiega che l'egemonia della religione indù ha pesato sulla psiche del popolo per più di 2 secoli. "Una religione di Stato continua - significa dominio di una cultura, di una lingua e di alcune caste, e va contro le potenzialità della società che è per sua natura pluralista. Questa è una delle ragioni per cui il nostro Paese è stato attraversato da violenze".
"Imporre una religione alla popolazione è una pratica di violenza", aggiunge il monaco buddista Sukhdev. "La violenza - continua non è mai solo fisica. Oltre alla fede, anche imporre un'idea rappresenta una violenza. Lo stesso Budda ha proibito ogni pratica di violenza psicologica".