Il Nepal attende da Assisi 2011 un messaggio di pace e armonia per il Paese
di Kalpit Parajuli
I maggiori leader religiosi nepalesi si uniscono spiritualmente a Benedetto XVI nel suo pellegrinaggio di domani alla città di San Francesco. Il vescovo protestante: “Mentre il Papa sta pregando per la pace nel mondo e fa appello ai leader religiosi per l’amore e l’armonia, il Nepal dovrebbe imparare da lui per mantenere la pace nel Paese”.
Kathmandu (AsiaNews) – I leader religiosi delle maggiori confessioni del Paese elogiano il pellegrinaggio voluto da Benedetto XVI che porterà il Papa e gli esponenti delle altre fedi ad Assisi domani. Anche se nessun leader religioso nepalese sarà presente all’avvenimento, tutti si dicono pronti a trarre profitto da questo evento. Affermano che sarà un esempio anche per il Nepal per portare pace e armonia fra fedi ed etnie differenti.
Il vescovo protestante Narayan Sharma, elogiando l’iniziativa di Benedetto XVI, ha dichiarato di voler imparare una lezione di pace e armonia. “Mentre il Papa sta pregando per la pace nel mondo e fa appello ai leader religiosi per l’amore e l’armonia, il Nepal dovrebbe imparare da lui per mantenere la pace nel Paese e rinforzare la laicità. Il Nepal ha un gran bisogno di essere benedetto dalla solidarietà in questo momento di transizione”.
Il sacerdote della parrocchia della cattedrale dell’Assunzione, Robin Rai, ha dichiarato: “Speriamo che il Nepal sia benedetto dalla preghiera del Papa per una sana laicità per il Paese”. Keshav Chaulagain, presidente della sezione Nepalese della World Hindu Federation, ha dichiarato: “Non abbiamo bisogno di andare in un posto speciale per pregare, possiamo creare solidarietà e unità quando ci sediamo insieme e confessiamo le nostre incomprensioni”. Ha poi aggiunto: “Siamo benedetti da un Paese il cui popolo ha un cuore pacifico, e non abbiamo grandi divisioni fra le fedi diverse. Quando ci rispettiamo gli uni con gli altri e non strumentalizziamo la religione non abbiamo nessun problema”.
Nazrul Hussein, presidente dell’ Islamic Sangh Nepal e segretario del Consiglio interreligioso ha dichiarato: “Voglio unirmi alla preghiera del Papa. La pace nel mondo è possibile solo attraverso il rispetto e l’armonia religiosa”. Ha poi continuato: “Spero che la preghiera del Papa creerà legami più forti fra indù, musulmani, cristiani buddisti e tutti gli altri nel Paese”. I nepalesi, choccati dall’assassinio, un mese fa, del segretario dell’ Islamic Sangh Nepal chiedono alle grandi religioni di rispettare l’esistenza delle altre fedi. Nazrul Hussein ha affermato ancora. “La fede è una cosa preziosa per ogni religione, senza distinzione di maggioranza o minoranza. Ma noi abbiamo paura, perché siamo una minoranza. Speriamo che la preghiera del Papa diffonda la luce sulle grandi religioni del paese, in modo che possano capire le minoranze”.
Nel frattempo il Nepal sta vivendo la seconda più grande festa indù, il Tihar. E’ celebrato per cinque giorni a cominciare da lunedì, con tre giorni di vacanza ufficiale. Durante il festival di Tihar la gente canta canzoni tradizionali, e giovani, bambini e bambine musulmani, cristiani e buddisti si uniscono agli indù.
Il vescovo protestante Narayan Sharma, elogiando l’iniziativa di Benedetto XVI, ha dichiarato di voler imparare una lezione di pace e armonia. “Mentre il Papa sta pregando per la pace nel mondo e fa appello ai leader religiosi per l’amore e l’armonia, il Nepal dovrebbe imparare da lui per mantenere la pace nel Paese e rinforzare la laicità. Il Nepal ha un gran bisogno di essere benedetto dalla solidarietà in questo momento di transizione”.
Il sacerdote della parrocchia della cattedrale dell’Assunzione, Robin Rai, ha dichiarato: “Speriamo che il Nepal sia benedetto dalla preghiera del Papa per una sana laicità per il Paese”. Keshav Chaulagain, presidente della sezione Nepalese della World Hindu Federation, ha dichiarato: “Non abbiamo bisogno di andare in un posto speciale per pregare, possiamo creare solidarietà e unità quando ci sediamo insieme e confessiamo le nostre incomprensioni”. Ha poi aggiunto: “Siamo benedetti da un Paese il cui popolo ha un cuore pacifico, e non abbiamo grandi divisioni fra le fedi diverse. Quando ci rispettiamo gli uni con gli altri e non strumentalizziamo la religione non abbiamo nessun problema”.
Nazrul Hussein, presidente dell’ Islamic Sangh Nepal e segretario del Consiglio interreligioso ha dichiarato: “Voglio unirmi alla preghiera del Papa. La pace nel mondo è possibile solo attraverso il rispetto e l’armonia religiosa”. Ha poi continuato: “Spero che la preghiera del Papa creerà legami più forti fra indù, musulmani, cristiani buddisti e tutti gli altri nel Paese”. I nepalesi, choccati dall’assassinio, un mese fa, del segretario dell’ Islamic Sangh Nepal chiedono alle grandi religioni di rispettare l’esistenza delle altre fedi. Nazrul Hussein ha affermato ancora. “La fede è una cosa preziosa per ogni religione, senza distinzione di maggioranza o minoranza. Ma noi abbiamo paura, perché siamo una minoranza. Speriamo che la preghiera del Papa diffonda la luce sulle grandi religioni del paese, in modo che possano capire le minoranze”.
Nel frattempo il Nepal sta vivendo la seconda più grande festa indù, il Tihar. E’ celebrato per cinque giorni a cominciare da lunedì, con tre giorni di vacanza ufficiale. Durante il festival di Tihar la gente canta canzoni tradizionali, e giovani, bambini e bambine musulmani, cristiani e buddisti si uniscono agli indù.
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