Il Natale tra i cristiani dell’Himalaya
di Kalpit Parajuli
Riconciliazione nazionale tra i diversi gruppi della società nepalese, pace e prosperità: queste le preghiere per la Natività di quest’anno. Nonostante le minacce di gruppi fondamentalisti indù, tutto il Paese si sta preparando al Natale, e indù e cristiani si scambiano auguri e regali.
Kathmandu (AsiaNews) – “Per il Nepal questo Natale significa riconciliare le diverse parti della società, per portare pace e prosperità”. Lo afferma ad AsiaNews p. Lawrence Maniyar, superiore gesuita che da 35 anni lavora con le piccole comunità cristiane dell’Himalaya. “La riconciliazione – aggiunge – tra partiti politici, gruppi religiosi ed etnici è un dovere per il Paese. Perciò, noi offriamo le nostre preghiere per la pacificazione nazionale”.
Secondo il gesuita, solo alcune persone rappresentano una minaccia per l’armonia del Paese. Tra queste, il Nepal Defense Army (Nda), il braccio armato non ufficiale dei gruppi estremisti indù, che cerca di impaurire i cristiani e le altre minoranze. “Io non dò la colpa all’induismo in sé – spiega p. Lawrence –, ma solo a quei gruppi fondamentalisti presenti in molte società. Questi devono essere puniti, per portare una riconciliazione tra indù e non indù. Dovremmo agire insieme, uniti per lo sviluppo del Paese e la prosperità economica”. Intanto “noi – aggiunge – continueremo a servire la società, senza paura”.
Nonostante la minaccia di atti violenti del Nda, tutto il Paese si sta preparando al Natale. Gli alberghi hanno allestito alberi colorati e luminarie. I negozi si fanno sempre più affollati, e le persone – cristiani e non – hanno già iniziato a scambiarsi gli auguri.
Raju Shrestha, proprietario indù di un negozio nell’area Jawalakhel (circa 600 metri vicino alla cattedrale dell’Assunzione), racconta: “In questo periodo, più della metà dei miei clienti sono non cristiani, che vengono per fare regali ai loro amici cristiani”. Nello stesso negozio Binaya Thakuri, studente universitario cristiano, ha comprato 50 cartoline di Natale “per fare gli auguri a tutta la mia famiglia”.
Secondo il gesuita, solo alcune persone rappresentano una minaccia per l’armonia del Paese. Tra queste, il Nepal Defense Army (Nda), il braccio armato non ufficiale dei gruppi estremisti indù, che cerca di impaurire i cristiani e le altre minoranze. “Io non dò la colpa all’induismo in sé – spiega p. Lawrence –, ma solo a quei gruppi fondamentalisti presenti in molte società. Questi devono essere puniti, per portare una riconciliazione tra indù e non indù. Dovremmo agire insieme, uniti per lo sviluppo del Paese e la prosperità economica”. Intanto “noi – aggiunge – continueremo a servire la società, senza paura”.
Nonostante la minaccia di atti violenti del Nda, tutto il Paese si sta preparando al Natale. Gli alberghi hanno allestito alberi colorati e luminarie. I negozi si fanno sempre più affollati, e le persone – cristiani e non – hanno già iniziato a scambiarsi gli auguri.
Raju Shrestha, proprietario indù di un negozio nell’area Jawalakhel (circa 600 metri vicino alla cattedrale dell’Assunzione), racconta: “In questo periodo, più della metà dei miei clienti sono non cristiani, che vengono per fare regali ai loro amici cristiani”. Nello stesso negozio Binaya Thakuri, studente universitario cristiano, ha comprato 50 cartoline di Natale “per fare gli auguri a tutta la mia famiglia”.
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20/12/2017 12:34
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