Il Natale degli studenti cattolici di Taiwan, tra carcerati e famiglie colpite dalla crisi
Taipei (AsiaNews) - Una raccolta di vestiti nuovi e usati, da donare a famiglie in difficoltà economiche: seguendo l'invito del Vangelo "Ero nudo e mi avete vestito" (Mt 25:36), gli studenti delle scuole cattoliche di Taiwan si impegnano per regalare un Natale più umano e dignitoso a chi è stato colpito dalla crisi. Nell'isola infatti molte famiglie sono andate incontro a disoccupazione o salari molto ridotti, che consentono di comprare cibo, ma non permettono altre spese essenziali come i vestiti. Il lavoro di questi giovani taiwanesi si rivolge non solo ai loro connazionali, ma anche a persone di altri Paesi.
Un gruppo di studenti universitari di Taichung è in contatto costante con la Chiesa cattolica dello Swaziland, in cui opera ormai da quattro anni. Ogni estate organizzano campi di lavoro di due settimane, con medici volontari. Una responsabile della Caritas locale, miss Anne Kholi, è venuta in queste settimane a Taiwan per ringraziare della collaborazione. In una intervista racconta: "Ho visto con i miei occhi bambini piangere di gioia per aver ricevuto scarpe da ginnastica per la prima volta nella loro vita! A quei ragazzi non sembrava vero di poter mettersi scarpe nuove e lucenti".
Il Vangelo continua dicendo "[ero] carcerato e siete venuti a trovarmi" (Mt 25:36). Per questo, già da diversi anni la pastorale dell'educazione scolastica della diocesi di Taipei si è attivata per permettere agli studenti di conoscere la realtà di coloro che vivono in prigione.
Il 17 dicembre scorso, per prepararsi al Natale, 60 studenti delle superiori di quattro grandi scuole cattoliche di Taipei e dintorni sono andati al carcere di Taipei (台北監獄), nella zona di Taoyuan (桃園縣), per fare gli auguri di Natale ai 300 prigionieri lì rinchiusi.
Durante la visita, gli studenti si sono cimentati in canti natalizi, danze e barzellette. La mattinata si è conclusa con due canzoni, suonate dalla banda dei carcerati. Parlando a nome dei suoi compagni, una giovane studentessa di Taipei, Chen Jinhua (陳金華), spiega: "Ci siamo esibiti in diversi posti portando queste danze e questi spettacoli, ma qui la platea ha dimostrato un calore davvero speciale. Credo abbiano bisogno di sentire un contatto umano dall'esterno. Per noi è stato molto toccante". Per i carcerati è stato un piacevole momento di condivisione, soprattutto per coloro che finiranno di scontare la loro pena nei prossimi mesi, mentre per tutti gli altri: arrivederci al prossimo anno!
20/12/2017 12:34