Il Libano vive un momento difficile e guarda al patriarca Sfeir
Aoun e Geagea si dicono pronti a seguire le indicazioni del cardinale, che parla di "molte strade pericolose" davanti al Paese. Da Joumblatt l'invito all'unità delle forze cristiane per decidere il futuro presidente della Repubblica, che dovrà essere, dice, maronita. Il leader druso ammonisce Assad a non rifiutare la collaborazione con la comunità internazionale.
Beirut (AsiaNews) E'sempre di più punto di riferimento nazionale, non solo per i cristiani, il patriarca maronita Nasrallah Sfeir. Lo evidenzia il momento difficile che il Libano sta vivendo per le ripercussioni interne del rapporto Mehlis e le discussioni sul futuro del presidente della Repubblica Emile Lahoud.
Ancora ieri, il patriarca, nella sua omelia, ha sottolineato la necessita di un risveglio spirituale basato sui valori della fede nel sacramento dell'Eucaristia ed ha espresso la sua preoccupazione di fronte allo stato delle cose odierne: si assiste ad una "perplessità, che ha raggiunto il massimo nelle mente dei libanesi, che sono al 'bivio di molte strade' e tutte le strade sono piene di pericolo". Il cardinale ha quindi rivolt un appello forte alla "prudenza ed alla saggezza, prima di giudicare le cose e le persone", insistendo sull'importanza dell'unita nazionale. E' "l'unica via sicura che ci tiene lontani dalla divisione e dalla disgregazione"; per tale obiettivo, tutti debbono evitare la ricerca dei "beni personali", cercando "il bene di tutti", perché non c'e spazio nel momento presente per le persone "egoiste", che cercano i propri interessi. Il patriarca Sfeir ha infine innalzato la sua preghiera perché Dio Onnipotente, principe della pace, allontani dalla nostra patria i pericoli che la stanno minacciando.
In questo periodo molto critico, Bkerke, dove è la sede del patriarca, è testimone della centralità del ruolo del card. Sfeir. Il patriarca, dopo il suo rientro da Roma, la settimana scorsa, sta ricevendo molte persone, che si dichiarano disposte ad accettare le soluzioni che egli proporrà. Il generale Michel Aoun, che era stato ricevuto dal Patriarca la settimana scorsa, ha affermato che bisognerebbe seguire le direttive del "saggio anziano di Bkerke", che "non chiede nulla per sé" ed ha aggiunto che "la voce profetica del patriarca è l'unica capace di chiarire ed illuminare la gente".
Anche il leader delle forze Libanesi, Samir Geagea, che è stato ricevuto per più di un'ora nella tarda serata di ieri, ha detto al nostro corrispondente che "c'è un consenso unanime con il patriarca, che chiede a tutti di 'trattenere il fiato' e di non correre troppo". Geagea ha ribadito "il pieno appoggio delle forze libanesi alle proposte del patriarca". Il Libano, ha aggiunto, sta vivendo un periodo "transitorio" che non dovrebbe durare molto, prima del passaggio ad un tempo di pace e di stabilita interna, "spero di vedere nell'arco di un paio di mese la rinascita dello Stato giusto,tanto desiderato da tutti".
Da parte sua, il leader druso Walid Joumblatt, in una intervista alla televisione "Al Arabya" (L'Araba), ha lanciato un appello a tutte "le forze politiche cristiane", perché si uniscano il più presto possibile sotto l'egida del Patriarca Sfeir, per discutere sul futuro del presidente Lahoud e della presidenza della repubblica, affermando che tutti vogliono eleggere "un presidente cristiano maronita, come è ovvio", ed ha richiamato l'attenzione di tutti sul pericolo che sta minacciando tutti, prevedendo l'approvazione da parte del Consiglio di sicurezza di "una risoluzione molto forte contro la Siria". Joumblatt ha ammonito il presidente siriano Bachar El Assad sul percolo che corre se rifiuta la piena collaborazione con la comunità internazionale, "nel caso contrario lo aspetta un futuro peggiore di quello di Saddam Hussein", facendo sua la preoccupazione del patriarca se le cose proseguono nella stessa maniera.