Il Kirghizistan sceglie il presidente, tra accuse di brogli e annunci di proteste di piazza
Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – C’è già accesa polemica per l’elezione del presidente del Kirghizistan, prima ancora dello spoglio dei voti. Almazbek Atambayev, candidato d’opposizione, che si è ritirato, accusa “brogli evidenti” e chiede l’annullamento del voto. Ma oggi Damir Lisovsky, capo della Commissione elettorale centrale, ha detto che “l’elezione è valida” e che ha votato il 61,83% degli aventi diritto.
Il voto odierno si è svolto con ordine, anche se a Balykchi circa mille seguaci dell’opposizione hanno fatto una marcia di protesta. Secondo un portavoce di Atambayev, la polizia li ha dispersi caricando la folla e sparando in aria. Chiusi i seggi, si attende il risultato entro la notte.
Il netto favorito è il presidente uscente Kurmabek Bakiyev, che l’opposizione accusa di avere usato metodi violenti contro gli oppositori. La difficile situazione economica del Paese gli ha fatto perdere molti consensi, ma analisti osservano che i leader d’opposizione non hanno saputo approfittarne, perché sono parecchi e su posizioni anche distanti. Bakiyev è stato eletto con il 90% dei voti nel 2005, dopo che le proteste di piazza avevano costretto alle dimissioni e alla fuga il precedente presidente.
Atambayev ha già avvertito che non accetterà una sconfitta in elezioni non corrette e che è possibile che già stasera la popolazione scenda in piazza per protesta.
A sua volta Bakiyev ha fatto sapere che ogni tentativo di creare disordini sarà represso, “entro i limiti della legge”.
Il Paese è un alleato chiave per le basi aeree degli Stati Uniti per le operazioni in Afghanistan e ospita basi militari sia degli Usa che della Russia. Fino al 2005 ha avuto una situazione tranquilla, ma negli ultimi anni si ritiene che ci si siano rifugiati estremisti islamici di Afghanistan e Pakistan. Alcuni critici accusano il governo di usare lo spettro del terrorismo islamico per aumentare i consensi elettorali e ottenere vantaggi da Russia e Usa.