Il Guangdong chiude tutte le miniere di carbone
Il provvedimento preso dal governo provinciale è conseguenza delle misure di sicurezza adottate dopo gli ultimi disastri. Annunciate gravi sanzioni pecuniarie contro i pubblici funzionari responsabili della sicurezza in miniera.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Il governo della provincia meridionale del Guangdong ha ordinato la chiusura di tutte le miniere di carbone dopo il disastro del mese scorso, in cui sono morti oltre 100 minatori. Lo riferisce oggi un organo di stampa governativo, che vede nella decisione una conseguenza delle rigide misure di sicurezza adottate di recente.
Nell'ultimo periodo nella provincia si sono verificati una serie di incidenti causati dalla scarsa attenzione per la sicurezza sul lavoro. Lo scorso agosto 123 minatori sono morti per l'inondazione di una miniera nella provincia di Daxing e ci sono state gravi accuse di responsabilità verso il governo per non avere garantito gli standard di sicurezza, di cui pure aveva assicurato il rispetto.
Le autorità hanno deciso di cessare lo sfruttamento di 141 miniere, che si aggiungono alle 112 già chiuse nella regione perché non in regola con gli standard di sicurezza. Li Yizhong, dirigente dell'Amministrazione per la sicurezza sul lavoro, si è impegnato a colpire le situazioni irregolari. Egli ha annunciato sanzioni pecuniarie, fino a 10 milioni di yuan (circa 1 milione di euro), contro le pubbliche autorità responsabili per la violazione delle norme di sicurezza. Nel Guangdong sono si sono estratte 8 milioni di tonnellate di carbone nel 2004, pari a meno dell'1% della totale produzione cinese.
L'industria mineraria cinese è la più pericolosa nel mondo. L'anno scorso, secondo dati ufficiali, sono morti 6.027 minatori. Nel 2005 ne sono morti più di 1.400 e oltre il 60% degli incidenti mortali sono avvenuti in miniere di cui era stata ordinata la chiusura per ragioni di sicurezza.