Il Dalai Lama atteso in Mongolia
Si teme una reazione violenta della Cina, mentre la popolazione mongola celebra la riconquistata libertà religiosa, dopo gli anni del comunismo.
Ulaanbaatar (AsiaNews) La popolazione della Mongolia attende la venuta del Dalai Lama, ma a causa di possibili proteste della Cina, molti dettagli della visita rimangono segreti.
Il capo dei tibetani in esilio, dovrebbe giungere oggi o domani mattina nella capitale e rimanervi fino al 27 o al 28 agosto. L'ultima sua visita nel paese, nel 2002, aveva scatenato le ire di Pechino, che vede nel Dalai Lama uno che cospira a dividere il territorio cinese, mirando alla separazione del Tibet.
Il leader spirituale e politico sarà ospitato nel grande monastero di Gandantegcheling. La strada principale dall'aeroporto alla città è tutta decorata con festoni e con gigantografie del Dalai Lama. Il capo del buddismo tibetano terrà alcune lezioni a monaci e meditazioni pubbliche. Pur non essendo una "visita di stato", l'ospite sarà accolto in un edificio del governo alla periferia della capitale.
Un fatto non ancora chiaro è se il presidente mongolo Nambaryn Enkhbayar, fervente buddista, incontrerà il Dalai Lama in modo ufficiale. C'è infatti il rischio che Pechino, finora silenziosa sulla visita, scateni una nuova offensiva contro il leader e contro il paese ospitante. Nel 2002 la Cina ha bloccato il traffico ferroviario con la Mongolia, per frenare ogni tentativo dei tibetani cinesi di raggiungere il loro capo e ha fermato per un periodo le esportazioni verso la Mongolia.
La Mongolia, era un paese a maggioranza buddista fino all'avvento del comunismo nel 1921. Nel '37, una feroce persecuzione ha distrutto centinaia di monasteri e ucciso quasi 20 mila monaci buddisti tibetani.
La venuta del Dalai Lama in Mongolia è visto da molti come una celebrazione della libertà religiosa, riconquistata 16 anni fa con il nuovo sistema democratico.
22/12/2016 15:03