Il Dalai Lama al compleanno di Tutu. Ma in video
Il governo sudafricano nega il visto al leader buddista, che domani interverrà ai festeggiamenti per l’80esimo compleanno del Nobel africano in videoconferenza. L’ira dell’arcivescovo: “Il governo difende interessi commerciali, è peggiore di quello dell’apartheid. Ma stia in guardia”. Da due anni la Cina è il maggiore partner commerciale di Pretoria.
Dharamsala (AsiaNews) - Sua Santità il XIV Dalai Lama parteciperà come previsto ai festeggiamenti per l’80esimo compleanno dell’arcivescovo Desmond Tutu; soltanto, interverrà in videoconferenza e non dal vivo come previsto in origine. Pretoria ha infatti negato il visto di ingresso al leader spirituale, che non potrà entrare in Sud Africa. E il suo “amico e fratello nello spirito” Tutu tuona contro il governo: “State difendendo i vostri interessi commerciali. Ma state attenti, potreste finire come il governo dell’apartheid”
Il Dalai Lama ha visitato il Paese africano tre volte, durante la presidenza di Nelson Mandela. Questa volta, nonostante le pressanti richieste, si è visto negare il permesso di ingresso. Secondo un confuso portavoce del governo, il leader buddista “ha presentato in ritardo l’originale del passaporto”. L’attuale presidente, Jacob Zuma, non si è espresso; ma due anni fa aveva già negato il visto di persona.
Desmond Tutu, che festeggia domani il suo compleanno, ha definito “amara” la ricorrenza: “Mi ritrovo in un Paese peggiore che ai tempi dell’apartheid. Che lo ammetta o no, il governo è determinato a non fare nulla che possa far arrabbiare la Cina. Signor Zuma, vi avverto come avevo avvertito i nazionalisti (al potere durante l’apartheid, ndr ): un giorno pregheremo per la caduta di un governo che non ci rappresenta più». L’arcivescovo ha poi aggiunto che l’Anc (il partito al potere) “non deve credersi al sicuro solo perché ha una larghissima maggioranza nel Paese. Anche Mubarak ce l’aveva. E pure Gheddafi. State in guardia”.
Nel corso della videoconferenza, i due Premi Nobel discuteranno di “pace e compassione, catalizzatori di cambiamento”. Fra gli ospiti vi saranno Jimmy Carter, Kofi Annan e il leader degli U2, Bono Vox. Una grandissima folla è attesa davanti all’edificio dove si svolgerà l’incontro: qui, dicono alcuni organizzatori, “moltissimi porteranno manifestanti e slogan a favore del Dalai Lama”.
Da quando Pretoria si è schierata contro il leader buddista, due anni fa, Pechino l’ha ricompensata con generosi investimenti che hanno consentito al Paese di entrare - quest’anno - a far parte del club dei Paesi emergenti, i Brics. Dal 2009 infatti la Cina è diventata la prima destinazione delle esportazioni sudafricane e il principale Paese di provenienza delle sue importazioni. Pechino è il primo partner d’investimenti in Sudafrica: nel 2010 ha speso nel Paese quasi 4 miliardi di dollari.
Quest’anno la Cina ha invitato il Sudafrica a entrare a far parte del Bric, il club dei Paesi emergenti (Brasile, Russia, India, Cina): un colpo diplomatico per Zuma , che la scorsa settimana ha firmato un accordo con i cinesi per 2,5 miliardi di dollari in progetti d’investimento in Sudafrica. I due Paesi hanno anche firmato un «memorandum» sulla «geologia e le risorse minerarie» ha annunciato il vicepresidente sudafricano Kgalema Motlanthe durante una visita di tre giorni in Cina, proprio mentre montava il caso del ritardo al visto al Dalai Lama.
Il Dalai Lama ha visitato il Paese africano tre volte, durante la presidenza di Nelson Mandela. Questa volta, nonostante le pressanti richieste, si è visto negare il permesso di ingresso. Secondo un confuso portavoce del governo, il leader buddista “ha presentato in ritardo l’originale del passaporto”. L’attuale presidente, Jacob Zuma, non si è espresso; ma due anni fa aveva già negato il visto di persona.
Desmond Tutu, che festeggia domani il suo compleanno, ha definito “amara” la ricorrenza: “Mi ritrovo in un Paese peggiore che ai tempi dell’apartheid. Che lo ammetta o no, il governo è determinato a non fare nulla che possa far arrabbiare la Cina. Signor Zuma, vi avverto come avevo avvertito i nazionalisti (al potere durante l’apartheid, ndr ): un giorno pregheremo per la caduta di un governo che non ci rappresenta più». L’arcivescovo ha poi aggiunto che l’Anc (il partito al potere) “non deve credersi al sicuro solo perché ha una larghissima maggioranza nel Paese. Anche Mubarak ce l’aveva. E pure Gheddafi. State in guardia”.
Nel corso della videoconferenza, i due Premi Nobel discuteranno di “pace e compassione, catalizzatori di cambiamento”. Fra gli ospiti vi saranno Jimmy Carter, Kofi Annan e il leader degli U2, Bono Vox. Una grandissima folla è attesa davanti all’edificio dove si svolgerà l’incontro: qui, dicono alcuni organizzatori, “moltissimi porteranno manifestanti e slogan a favore del Dalai Lama”.
Da quando Pretoria si è schierata contro il leader buddista, due anni fa, Pechino l’ha ricompensata con generosi investimenti che hanno consentito al Paese di entrare - quest’anno - a far parte del club dei Paesi emergenti, i Brics. Dal 2009 infatti la Cina è diventata la prima destinazione delle esportazioni sudafricane e il principale Paese di provenienza delle sue importazioni. Pechino è il primo partner d’investimenti in Sudafrica: nel 2010 ha speso nel Paese quasi 4 miliardi di dollari.
Quest’anno la Cina ha invitato il Sudafrica a entrare a far parte del Bric, il club dei Paesi emergenti (Brasile, Russia, India, Cina): un colpo diplomatico per Zuma , che la scorsa settimana ha firmato un accordo con i cinesi per 2,5 miliardi di dollari in progetti d’investimento in Sudafrica. I due Paesi hanno anche firmato un «memorandum» sulla «geologia e le risorse minerarie» ha annunciato il vicepresidente sudafricano Kgalema Motlanthe durante una visita di tre giorni in Cina, proprio mentre montava il caso del ritardo al visto al Dalai Lama.
Vedi anche
Pechino vieta festa del Buddha a studenti e funzionari tibetani
27/05/2020 11:23
27/05/2020 11:23
Tibet, il mondo chiede la liberazione del Panchen Lama
29/04/2020 10:55
29/04/2020 10:55