31/10/2007, 00.00
LIBANO
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Il Comitato maronita chiude senza un accordo sui candidati alla presidenza

Il gruppo ha elaborato un raporto nel quale indica alcuni principi generali ed i compiti del futuro capo dello Stato. Ora si chiede al patriarca Sfeir di convocare una riunione di tutti i politici cristiani. Attesa per il faccia a faccia tra Hariri e Aoun.
Beirut (AsiaNews) – Il comitato dei politici maroniti ha concluso i suoi incontri senza aver raggiunto un accordo sui nomi dei possibili candidati alla presidenza della Repubblica, questione chiave per il futuro del Paese, almeno a medio termine. I quattro componenti il comitato (due per la maggioranza parlamentare e due per l’opposizione) hanno consegnato al patriarca Nasrallah Sfeir un documento che quindi riporta solo i punti sui quali è stato possibile raggiungere un accordo.
 
Il “rapporto” proclama una serie di principi generali, un profilo del futuro capo dello Stato ed alcuni dei compiti che lo attendono. Si afferma così che l’elezione deve avvenire con il quorum dei due terzi dei deputati (come vuole l’opposizione), ai quali dovrebbe essere ingiunto di essere tutti presenti, specialmente i cristiani (come vorrebbe la maggioranza), che non si ricorrerà mai alle armi; al futuro presidente si chiede di negoziare rapporti sani ed equilibrati con la Siria, di salvaguardare la sovranità e l’integrità territoriale, di introdurre una nuova legge elettorale, di affrontare la spinosa questione delle armi dei rifugiati palestinesi e di quelle di Hezbollah.
 
Resta in sospeso, dunque, la questione fondamentale dei nomi degli eleggibili. In proposito c’è attesa per l’annunciato incontro, previsto per oggi a Parigi, tra il capo della maggioranza, Saad Hariri e Michel Aoun, candidato dell’opposizione. L’incontro avviene all’indomani della denuncia da parte di Hariri di un complotto siriano per uccidere lui stesso ed il capo del governo, Fouad Siniora.
 
In molti guardano al patriarca, al quale maggioranza e opposizione chiedono ora di indire un difficile incontro tra tutti i deputati cristiani, al quale accenna anche il rapporto.
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