Il Cairo, in 20mila ai funerali delle vittime degli scontri fra copti ed esercito
La folla ha percorso il tratto fra l’ospedale e la cattedrale del Cairo incitando all’unità fra musulmani e cristiani. L’esercito dà il via alle indagini sugli scontri costati 25 morti e 500 feriti.
Il Cairo (AsiaNews) - Oltre 20mila persone hanno partecipato ai funerali di 17 delle 25 vittime rimaste uccise negli scontri fra manifestanti copti ed esercito dello scorso 9 ottobre. Le esequie si sono tenute ieri sera nella cattedrale copta del Cairo, dove il sacerdote incaricato del rito ha definito gli uccisi “martiri che hanno salvato la Chiesa”. Prima di entrare in chiesa la folla ha percorso il tratto che unisce l’ospedale copto in Ramses street al quartiere di Abasseya al grido "noi musulmani e cristiani siamo una cosa sola”. In un messaggio alla comunità copta il patriarca Shenouda III ha indetto tre giorni di lutto e preghiera per commemorare le vittime.
Aida Mahrous, copta di 42 anni, afferma al giornale Al-Masry Al-Youm: "il prossimo regime sarà uguale al precedente. La politica non cambierà mai. Per risolvere i nostri problemi dobbiamo far vedere che cristiani e musulmani sono un unico popolo, perché altrimenti il governo resterà un ammasso di corrotti”.
Questa mattina l’unità di emergenza organizzata dal Consiglio supremo dei militari ha dato il via alle indagini ufficiali per punire i responsabili delle morti. Secondo testimoni oculari i militari si sono accaniti contro la folla di cristiani radunata davanti alla sede della Tv di Stato schiacciando la gente sotto le ruote dei mezzi blindati. Gli scontri sono esplosi quando alcune bande di criminali provenienti dai quartieri poveri del Cairo hanno attaccato i manifestanti in protesta per la distruzione di una chiesa copta nella provincia di Aswan (Alto Egitto). Fonti locali accusano anche la Tv di Stato di aver incitato i musulmani alla rivolta contro i copti, invitando tutti a difendere i valori dell’islam e della primavera araba.
La comunità internazionale ha espresso la sua preoccupazione invitando l’esercito a fare chiarezza sui fatti. Tuttavia i copti accusano Europa e Stati Uniti di non fare nulla e chiedono ai governi occidentali pressioni sul Consiglio dei militari perché agisca in difesa delle minoranze religiose. Ieri anche lo sceicco Ahmed Mohamed el-Tayeb, grande imam di Al Azhar ha invitato i leader cristiani e musulmani a incontrarsi per porre fine agli incidenti fra le due comunità.
Aida Mahrous, copta di 42 anni, afferma al giornale Al-Masry Al-Youm: "il prossimo regime sarà uguale al precedente. La politica non cambierà mai. Per risolvere i nostri problemi dobbiamo far vedere che cristiani e musulmani sono un unico popolo, perché altrimenti il governo resterà un ammasso di corrotti”.
Questa mattina l’unità di emergenza organizzata dal Consiglio supremo dei militari ha dato il via alle indagini ufficiali per punire i responsabili delle morti. Secondo testimoni oculari i militari si sono accaniti contro la folla di cristiani radunata davanti alla sede della Tv di Stato schiacciando la gente sotto le ruote dei mezzi blindati. Gli scontri sono esplosi quando alcune bande di criminali provenienti dai quartieri poveri del Cairo hanno attaccato i manifestanti in protesta per la distruzione di una chiesa copta nella provincia di Aswan (Alto Egitto). Fonti locali accusano anche la Tv di Stato di aver incitato i musulmani alla rivolta contro i copti, invitando tutti a difendere i valori dell’islam e della primavera araba.
La comunità internazionale ha espresso la sua preoccupazione invitando l’esercito a fare chiarezza sui fatti. Tuttavia i copti accusano Europa e Stati Uniti di non fare nulla e chiedono ai governi occidentali pressioni sul Consiglio dei militari perché agisca in difesa delle minoranze religiose. Ieri anche lo sceicco Ahmed Mohamed el-Tayeb, grande imam di Al Azhar ha invitato i leader cristiani e musulmani a incontrarsi per porre fine agli incidenti fra le due comunità.
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