Il Cairo, Al-Azhar condanna le violenze contro i cristiani
Dopo l’incendio della chiesa copta di San Mina e San Giorgio a Soul (30 km dal Cairo) nella capitale sono riprese manifestazioni di copti, musulmani e attivisti pro-democrazia. Dal 6 marzo scorso migliaia di cristiani, sostenuti da molti musulmani, manifestano davanti alla sede della Tv egiziana, per chiedere la ricostruzione dell’edificio. Manifestazioni sono avvenute anche in piazza Tahrir.
L’assenza di polizia ha però permesso a radicali islamici ed esponenti pro-Mubarak di approfittare del caos. Gli scontri più violenti tra cristiani e musulmani si sono registrati nel quartiere discarica di Mansheya sulle colline di Moqattam, popolato dai cosìdetti “uomini dell’immondizia” (zabbalin). Violenze si sono registrate anche in piazza Tahrir, dove manifestanti pro-democrazia sono stati assaltati da uomini armati di coltelli e bastoni. A tutt’oggi il bilancio ammonta a 13 morti e oltre 140 feriti. Fonti locali accusano l’esercito di aver sparato sui dimostranti e anzi sospettano che le forze militari fomentino gli scontri.