20/10/2008, 00.00
ARMENIA
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I “grandi progetti” di Sargsyan e la dipendenza energetica dalla Russia

Il presidente armeno Sargsyan annuncia “ambiziosi progetti economici”, quali una nuova ferrovia verso l’Iran e un impianto nucleare. Cresce il dibattito se questo significhi volontà di affrancarsi dal controllo russo, o di confermarlo. Esperti: Yerevan non importa gas dall’Iran perché Mosca “non vuole”.

Yerevan (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente armeno Serzh Sargsyan, parlando al parlamento il 2 ottobre, ha dichiarato che “è venuto il momento che l’Armenia realizzi ambiziosi progetti economici”, tra cui una nuova ferrovia verso l'Iran e un nuovo impianto nucleare che saranno presto iniziati da una società “che si occuperà di progetti in grande scala”. Mentre mancano maggiori particolari su queste opere, cresce la discussione se rappresentino una volontà di affrancarsi dall’egemonia russa, o di confermarla.

L’agenzia Eurasianet riporta che il parlamentare d’opposizione Stepan Safarian, fautore di maggiori rapporti con l’Occidente, lo ritiene “un tentativo di rinforzare la politica estera del Paese”. Direzione in cui è inquadrato anche l’invito in Armenia del presidente turco Abdullah Gul lo scorso settembre.

Ma Sevak Sarukhanian, vicedirettore della Fondazione Noravank per Ricerche strategiche, di Yerevan, osserva che “al contrario, questo aumenterà la cooperazione russo-armena, poiché la Russia potrà partecipare a entrambi i progetti”. Nota che la rete ferroviaria del Paese è già gestita dalle Ferrovie russe, come pure l’Armenia dipende da Mosca per il carburante nucleare e la tecnologia dei già esistenti impianti nucleari.

Soprattutto va ricordato che circa l’80% della rete energetica armena è sotto diretto controllo russo, tra cui l’impianto idroelettrico di Hrazdan, uno dei maggiori del Caucaso meridionale.

Così, da anni Yerevan annuncia l’entrata in funzione del gasdotto di 140 chilometri con l’Iran, per portare in Armenia 1,1 miliardi di metri cubi di gas annui subito e giungere a 2,3 miliardi per il 2019. Progetto appoggiato con forza da Teheran, che vorrebbe creare una via per il proprio gas fino all’Europa. Il 7 ottobre Rasoul Salmani, direttore della Compagnia nazionale iraniana per il gas, ne ha annunciato l’operatività per il 13 ottobre. Per ogni metro cubo di gas, l’Armenia dovrà restituire 3 kilovattora di elettricità. Ma in seguito Lusine Harutiunian, portavoce del ministro armeno per l’Energia, ha detto che il Paese ha già sufficiente energia fornita dalla Russia attraverso la Georgia (2 miliardi di metri cubi di gas nel 2007) e che “non c’è necessità di importare altro gas”, aggiungendo “di non sapere” quando inizierà la fornitura del gas iraniano. Che, comunque, sarà convertito in elettricità e restituito.

L’analista David Petrosian commenta che “questo è il risultato di pressioni russe”. “La Russia controlla quasi l’intero sistema energetico armeno tramite le sue ditte statali… L’Armenia riceverà il gas iraniano solo quando sarà carente la fornitura russa”.

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