04/02/2012, 00.00
CINA - GERMANIA
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I veti di Pechino alla Merkel, segno di paura e debolezza della Cina

Il Cancelliere ha concluso la sua visita nel Paese, segnata da divieti e da blackout dell’informazione: impedito il colloquio con un dissidente, cancellata la visita a un giornale non governativo, bloccata la presenza dei media alla visita al vescovo cattolico di Guangzhou.
Guangzhou (AsiaNews) - La visita del Cancelliere tedesco Angela Merkel in Cina è stata caratterizzata da una serie di veti imposti dal regime cinese per evitare incontri “sensibili” fra il leader tedesco e dissidenti, organi di stampa indipendenti e personalità religiose. L’atteggiamento scelto da Pechino dimostra come il governo cinese abbia paura di nuove critiche da parte della comunità internazionale per la negazione dei diritti umani e della libertà religiosa in Cina.

La Merkel è ripartita questa mattina da Guangzhou, capitale della ricca provincia meridionale del Guangdong. Prima di lasciare la Cina, dovrebbe avere avuto un incontro con il vescovo cattolico - mons. Gan Junqiu - dentro la cattedrale del Sacro Cuore. Tuttavia, le autorità hanno preteso un blackout totale dei media durante l’incontro. Mons. Gan è uno dei vescovi che è stato costretto con la forza a partecipare all’ordinazione episcopale illecita a Shantou, lo scorso luglio (v. 14/07/2011Otto vescovi in comunione col papa costretti all’ordinazione illecita di Shantou).

L’incontro con l’avvocato dissidente Mo Shaoping, noto per aver difeso in tribunale alcuni degli attivisti più famosi del Paese, è stato invece proprio impedito. Secondo lo stesso Mo “non mi hanno permesso di recarmi all’ambasciata tedesca, dove ero stato invitato per il ricevimento in onore del Cancelliere”.

Alcuni poliziotti, aggiunge, “mi hanno bloccato nel mio ufficio, e sono rimasti per tre ore all’interno senza una motivazione legale“. Mo, già difensore del premio Nobel per la Pace Liu Xiaobo, ha precisato di essere stato invitato lunedì scorso dall’ambasciata tedesca per discutere con la Merkel della situazione della giustizia e degli avvocati in Cina.

Bloccata anche la visita che il Cancelliere avrebbe dovuto compiere nella redazione del quotidiano Nanfangzhoumo - il Southern Weekly - della città di Guangzhou, considerato critico nei confronti del governo cinese. Nel 2009, il suo direttore è stato licenziato dopo aver pubblicato un’intervista con il presidente americano Obama in visita di Stato nel Paese.

Fonti della delegazione tedesca hanno dichiarato che “il giornale ha annullato la visita, perché il reparto editoriale era troppo impegnato per ricevere la Merkel”. Le stesse fonti lasciano intendere che questa decisione non sia stata volontaria. Prima di arrivare in Cina, il Cancelliere aveva concesso un’intervista scritta allo stesso giornale.

Grande risalto, invece, agli aspetti economici della visita. Dopo le polemiche sulla “acquisizione” dell’Europa da parte della Cina, ieri il premier cinese Wen Jiabao ha voluto sottolineare che Pechino “non intende né ha la possibilità di comprare l’Europa“, ovvero di investire in modo massivo in titoli di Stato o in aziende del Vecchio Continente per alleviare la crisi del debito.

La Cina, ha dichiarato Wen, “vuole cooperare con l’Europa per combattere l’attuale crisi; alcune persone affermano che ciò significa che la Cina voglia comprare l'Europa ma non corrisponde alla realtà: la Cina non ha questa intenzione né la capacità di farlo“.
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