05/01/2006, 00.00
LIBANO - SIRIA
Invia ad un amico

I vescovi maroniti: Khaddam è una prova della politica sbagliata della Siria in Libano

di Youssef Hourany

In un comunicato, i presuli lo definiscono un testimone oculare. Vanno garantiti i rapporti tra Siria e Libano. Appello per il dialogo tra i libanesi e critica alla decisione degli sciiti di congelare la loro partecipazione al governo.

Beirut (AsiaNews) – "Le dichiarazioni dell'ex-vice presidente siriano Khaddam sono una prova della politica sbagliata esercitata dalla Siria in Libano durante questi ultimi trent'anni": sono parole del comunicato mensile dei vescovi maroniti, riuniti ieri a Bkerke, sotto la presidenza del patriarca, il cardinale Nassrallah Sfeir.

Nel documento, i vescovi ribadiscono il loro appoggio al lavoro compiuto dalla Commissione dell'ONU sull'assassinio di Hariri e valutano quanto detto dall'ex-vice presidente siriano "dichiarazioni di un testimone oculare della stessa stoffa dei governanti", aggiungendo che "bisognerebbe tenere in considerazione il suo ruolo durante gli anni dell'occupazione siriana del Libano". Il comunicato sottolinea poi la necessità di garantire i migliori rapporti tra il Libano e la Siria, con il rispetto reciproco dovuto alla sovranità e alla libertà di ogni Paese".

Sul piano interno, riaffermando la loro posizione a favore del dialogo inter-libanese, i vescovi maroniti contestano il congelamento della partecipazione al governo dei 5 ministri sciiti del partito di Dio di Hassan Nassrallah e del movimento Amal del presidente della Camera dei deputati, Nabih Berri. Si tratta, a loro avviso, di un "atteggiamento anticostituzionale", preso dopo la richiesta del governo di Fouad Siniora di formare un tribunale internazionale incaricato nelle indagini su tutti gli atti terroristici compiuti in Libano dall'inizio di ottobre del 2004, con l'attentato contro il ministro druso, Marwan Hamade, fino all'ultimo, costato la vita a Gebran Tueini, deputato e direttore del giornale Al Nahar.

I vescovi maroniti hanno infine rivolto un appello a tutti i libanesi, perché favoriscano iniziative di solidarietà nella situazione di crisi economica che travolge il Paese, con l'aumento del numero dei disoccupati. E' necessario, sostengono, dar vita a una nuova politica sociale, capace di far uscire il Paese da questa crisi, e, nella speranza di un cambiamento positivo nel nuovo anno, assicurano l'appoggio della Chiesa a ogni iniziativa che favorisce la pace e la concordia fra tutti. 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Pressing sulla Siria perché ceda alle richieste dell'Onu
04/01/2006
La Siria non permetterà alla Commissione ONU di interrogare Assad
03/01/2006
Minaccia un terremoto la richiesta della Commissione Onu di interrogare Assad
02/01/2006
Per Brammertz "legami possibili" tra l'omicidio Hariri ed altri 14 attentati
15/06/2006
Verso una risoluzione "annacquata" sugli attentati in Libano
15/12/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”