I vescovi filippini, i catechisti insegnano ai giovani a vedere il bene intorno a loro
Manila (AsiaNews) – I vescovi filippini esprimono “apprezzamento” per l’opera dei catechisti. Mons. Gaudencio Rosales, arcivescovo di Manila, in una lettera inviata ai catechisti di Manila, Cubao, Kalookan, Novaliches, Paranaque e Pasig, esprime “gratitudine per il lavoro che svolgete per la Chiesa. Vi ringrazio per la dedizione e l’impegno nell’importante missione di insegnamento e formazione dei giovani. Desidero anche chiedervi che, insieme al catechismo, insegniate ai nostri ragazzi a vedere la bontà che è intorno a loro”. “Se Dio vede ciò che di buono c’è in noi – prosegue – allora anche noi dobbiamo imparare a vedere il bene negli altri. Solo se impariamo a vedere e guardare al bene, c’è speranza per noi e il mondo”.
Anche mons. Honesto F. Ongtioco, vescovo di Cubao, ha espresso “l’apprezzamento della Chiesa” per l’opera dei catechisti per contribuire e completare l’evento della salvezza di Dio. Mons. Deogracias S. Iniguez Jr., vescovo di Kalookan, a sua volta, esprime “plauso” per l’impegno dei catechisti per educare e istruire bambini e ragazzi.
Mons. Gerardo O. Santos, direttore di Educazione cattolica e catechesi per la diocesi di Manila, invita i catechisti a prendere ispirazione dall’apostolo Paolo, “a guardare Gesù, nato da donna, attraverso gli occhi di San Paolo, tutto preso dalla persona di Gesù. Il suo ministero e le lettere descrivono la passione per Gesù, la sua vita e il messaggio”. “Partiamo di nuovo da Cristo” per affrontare la menzogna e la violenza intorno a noi.
La maggior parte dei catechisti di parrocchie, scuole e centri missionari sono volontari che non ricevono compensi. La diocesi Manila pubblica il bimensile “Ang Katekista”, in inglese e tagalog, con informazioni e notizie interdiocesane per aiutare le attività di catechesi. Ospita racconti e preoccupazioni dei catechisti, quale simbolo e strumento di unità e solidarietà tra loro e con la Chiesa, in un’epoca in cui i catechisti si scontrano con questioni sociali e debbono salvaguardare il corretto insegnamento della dottrina.
Il catechista Eduardo Frando osserva che “non siamo solo insegnanti in una classe, ma portatori di speranza in questa nazione disorientata e sofferente”.