I vescovi di Hiroshima e Nagasaki ai leader mondiali: Basta atomiche
Nagasaki (AsiaNews) – L’uomo “ha compiuto dei passi verso la follia, quando ha abusato del progresso nel campo della scienza e della tecnologia per costruire e vendere armi in grado di distruggere in un momento centinaia di migliaia di vite. È arrivato il momento che i leader mondiali mettano coraggiosamente un freno a tutto questo, bandendo per sempre le armi nucleari”. È il senso dell’appello diramato nei giorni scorsi dai vescovi di Hiroshima e Nagasaki, le due città giapponesi che vennero distrutte dall’atomica durante la seconda Guerra mondiale.
L’arcivescovo Mitsuaki Takami, che guida l’arcidiocesi di Nagasaki, e il vescovo Atsumi Misue di Hiroshima scrivono: “La responsabilità dei drammi causati dall’atomica non va ascritta soltanto agli Stati Uniti, anche se è stato quel Paese a buttare la bomba su di noi. Tutte le nazioni che amano o hanno amato la guerra, Giappone compreso, sono responsabili. Ecco perché, riflettendo sul passato, vogliamo avanzare insieme verso il futuro: aboliamo le armi atomiche e costruiamo un mondo senza guerre”.
Al momento attuale, scrivono ancora i due presuli, “nel pianeta sono nascosti 20mila ordigni nucleari. Con questi dati, per cercare di realizzare un mondo libero dalle bombe, dobbiamo anche e soprattutto ridurre quelle che esistono già. Per questo, nel corso dei due incontri internazionali di aprile e maggio sull’argomento, speriamo che i leader mondiali raggiungano un accordo verso questo obiettivo. Bisogna andare oltre gli interessi dei singoli e pensare a un mondo unito”.
Dopo un primo appello a Barack Obama – che “ha la possibilità maggiore di disarmare” – e al governo giapponese – che “deve camminare con coraggio sulla via della pace” – i vescovi si rivolgono ai leader mondiali: “Tutte le nazioni sono impegnate a raggiungere questo scopo, anche quelle che non possiedono armi atomiche. Dobbiamo realizzare un mondo in cui l’essere umano possa vivere con amore e fiducia nei confronti del prossimo”.
Mons. Takami, a questo proposito, ha lanciato un pellegrinaggio che dalla sua diocesi lo porterà a Guernica, in Spagna. Il viaggio, pronto per partire, sarà compiuto insieme alla “Madonna bombardata”, la statua lignea della Vergine sopravvissuta al bombardamento del 1945; questa verrà “virtualmente riunita” alla Madonna di Guernica, anche lei colpita, ma sopravvissuta alla guerra civile spagnola.