06/06/2024, 13.50
LANTERNE ROSSE
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I turisti stranieri iniziano a tornare, boccata d'ossigeno per l'economia di Pechino

Secondo alcuni dati pubblicati in questi giorni la politica di esenzione dei visti di ingresso per viaggiatori provenienti da alcuni Paesi dell'Europa e del Sud-est asiatico sta portando i primi frutti: 13,1 milioni di arriv nel primo trimestre 2024. E per arrivare nel 2025 a superare i livelli pre-pandemia le autorità cinesi stanno lavorando anche per rimuovere i divieti negli alberghi economici finora chiusi agli stranieri. 

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - La scommessa di Pechino sul turismo straniero starebbe cominciando a dare i primi frutti. Una notizia attesa come una boccata d’ossigeno in un quadro economico che - trascinato dalla crisi del mercato immobiliare – continua a essere carico di incognite in Cina.

L’agenzia di stampa ufficiale Xinhua oggi pubblica con grande evidenza il dato secondo cui nel primo trimestre del 2024 gli ingressi di cittadini stranieri hanno raggiunto quota 13,1 milioni, con un aumento del 305,2% rispetto all'anno precedente. Aggiungendo che alcune piattaforme di viaggio durante la festività di maggio avrebbero fatto registrare aumenti di oltre il 100% nelle prenotazioni dall’estero rispetto all'anno precedente. Sono dati che vanno letti tenendo presente che nei primi mesi del 2023 la Cina era appena uscita dalla chiusura totale imposta dalla politica Zero Covid e dunque gli arrivi di turisti dall’estero erano estremamente limitati. Ma la tendenza appare comunque chiara.

Del resto il governo cinese ha scommesso moltissimo sul turismo negli ultimi mesi varando la nuova politica che consente ai cittadini di alcuni Paesi europei e del Sud-est asiatico di poter entrare in Cina senza l’obbligo di visto per un periodo fino a 15 giorni. Annunciata nel 2023 come misura unilaterale nei confronti di sei Paesi (Spagna, Francia, Italia, Germania, Olanda e Malaysia) è stata poi allargata ad altri sei Paesi europei (Svizzera, Irlanda, Ungheria, Austria, Belgio e Lussemburgo) e anche della Thailandia. Inizialmente prevista per un anno la misura è stata già prorogata a tutto il 2025.

Quali tra questi Paesi finora ne hanno beneficiato di più? Stando a quanto raccontato in questi giorni da Ethan Lin, l’amministratore delegato della piattaforma Klook, per ora sarebbe comunque il Sud-est asiatico a fare la parte del leone. Intervenendo alla UBS Asian Investment Conference di Hong Kong ha dichiarato che i viaggi da Malaysia, Singapore e Thailandia verso la Cina nel 2024 stanno già superando le cifre precedenti alla pandemia. Da questi Paesi - ha commentato Lin - le persone “non hanno molti posti dove andare senza visto” e quindi “la Cina è diventata una delle destinazioni principali”.

Un altro fattore importante su cui, però, si giocano le possibilità di una ripresa turistica in Cina è l’apertura anche ai circuiti internazionali dei sistemi di pagamento senza contanti, che in molti casi richiedevano conti bancari e applicazioni di pagamento cinesi, creando così difficoltà. È una questione su cui le autorità di Pechino stanno lavorando (di recente sono stati aggiunti Visa e MasterCard ad Alipay e WeChat Pay); come pure sull’accoglienza negli alberghi più economici, che fino a qualche tempo fa restavano rigidamente vietati alla clientela proveniente dall’estero.

In forza di tutto questo, l’amministratore delegato di Klook si dice convinto che già nel 2025 il flusso dei turisti stranieri in Cina potrebbe essere completamente recuperato. Se le sue previsioni si avverassero, si tratterebbe di un risultato notevole, considerando che la Cina ha chiuso il 2023 con appena il 56% degli arrivi stranieri del 2019.

 

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