I ribelli danzano a Tripoli. Arrestato un figlio di Gheddafi
I ribelli hanno trovato pochissima resistenza. Controllano tutta la città meno la zona-fortezza del rais. Dopo l’arresto, Saif al-Islam è stato subito accusato di crimini contro l’umanità. Un altro figlio di Gheddafi si sarebbero consegnato. Il Consiglio nazionale di transizione promette di restaurare subito la produzione del petrolio. Per il segretario Nato “il regime si sta disgregando”.
Tripoli (AsiaNews/Agenzie) – Gruppi di ribelli libici sono entrati nella città di Tripoli e secondo loro informazioni controllano tutta la città meno la zona della fortezza del leader Gheddafi. Nella Piazza Verde centinaia di persone danzano felici per la fine della dittatura del rais; molti di più a Bengasi, mentre il Consiglio nazionale di transizione (Cnt), il governo provvisorio dei ribelli, conferma che uno dei figli di Gheddafi, Saif al-Islam, è stato catturato e già denunciato al Tribunale internazionale per crimini contro l’umanità. A suo carico accuse di torture e uccisioni di civili.
Altre notizie affermano che un altro figlio di Gheddafi si sarebbe arreso, ma del rais non si hanno notizie. Fino a poche ore fa vi erano suoi appelli audio che domandavano alla popolazione di Tripoli di insorgere contro i ribelli. Il portavoce del regime, Moussa Ibrahim ha dichiarato che Gheddafi è pronto a negoziare con il capo del Cnt, Mustafa Abdel Jalil, un cessate-il-fuoco immediato.
L’entrata dei ribelli nella città è avvenuta in un modo molto veloce, dopo settimane di stallo nella guerra civile, scoppiata oltre sette mesi fa e aiutata da quotidiani e continui bombardamenti della Nato, che ha distrutto ogni difesa militare del rais. Anders Fogh Rasmussen, segretario Nato, ha dichiarato che “è ormai evidente che il regime si sta disgregando”.
Il Cnt ha subito detto che è pronto a restaurare la produzione di petrolio, i cui impianti hanno subito alcuni danni nella guerra. “Siamo in contatto con Gaz de France, Total, Bp, Eni, Qatar Petroleum per farci aiutare a restaurare la produzione di petrolio quanto prima possibile”.
Secondo il Cnt occorrerà almeno una settimana per “ripulire” la città e i dintorni di alcune sacche di resistenza. Si pensa che Gheddafi abbia nella città migliaia di suoi fedeli armati, ma diverse voci affermano che molti di loro si sono già consegnati ai ribelli. Vi sono comunque testimonianze di scontri a fuoco in diversi quartieri di Tripoli.
Altre notizie affermano che un altro figlio di Gheddafi si sarebbe arreso, ma del rais non si hanno notizie. Fino a poche ore fa vi erano suoi appelli audio che domandavano alla popolazione di Tripoli di insorgere contro i ribelli. Il portavoce del regime, Moussa Ibrahim ha dichiarato che Gheddafi è pronto a negoziare con il capo del Cnt, Mustafa Abdel Jalil, un cessate-il-fuoco immediato.
L’entrata dei ribelli nella città è avvenuta in un modo molto veloce, dopo settimane di stallo nella guerra civile, scoppiata oltre sette mesi fa e aiutata da quotidiani e continui bombardamenti della Nato, che ha distrutto ogni difesa militare del rais. Anders Fogh Rasmussen, segretario Nato, ha dichiarato che “è ormai evidente che il regime si sta disgregando”.
Il Cnt ha subito detto che è pronto a restaurare la produzione di petrolio, i cui impianti hanno subito alcuni danni nella guerra. “Siamo in contatto con Gaz de France, Total, Bp, Eni, Qatar Petroleum per farci aiutare a restaurare la produzione di petrolio quanto prima possibile”.
Secondo il Cnt occorrerà almeno una settimana per “ripulire” la città e i dintorni di alcune sacche di resistenza. Si pensa che Gheddafi abbia nella città migliaia di suoi fedeli armati, ma diverse voci affermano che molti di loro si sono già consegnati ai ribelli. Vi sono comunque testimonianze di scontri a fuoco in diversi quartieri di Tripoli.
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