I ribelli ceceni attaccano il Parlamento e il Ministero dell’Agricoltura a Grozny
Mosca (AsiaNews/Agenzie) I ribelli ceceni hanno scatenato questa mattina un attacco al Parlamento e al Ministero dell’Agricoltura a Grozny, concluso con la morte di tutti i membri del commando. <L'operazione si e' conclusa, tutti i guerriglieri sono stati uccisi>, ha riferito a Interfax una fonte delle forze di sicurezza cecene. Secondo la stessa agenzia russa, e' al momento in corso un incontro tra il ministro dell'Interno russo che si trova oggi a Grozny e il presidente della Cecenia Ramzan Kadyrov.
La ricostruzione degli avvenimenti non è ancora precisa. Questa un kamikaze si sarebbe fatto esplodere all’esterno del Parlamento, mentre due suoi complici ingaggiavano uno scontro a fuoco con i militari che presidiavano l’edificio. I ribelli ceceni sarebbero riusciti a penetrare nel palazzo del parlamento a Grozny e a prendere diverse persone in ostaggio. Lo ha confermato una fonte anonima del ministero dell'Interno del governo locale, aggiungendo che tre guardie erano rimaste uccise nell'attacco.
La situazione e' ancora molto confusa, anche per quanto riguarda la dinamica dell’attacco. Secondo l'agenzia RIA Novosti due persone sarebbero morte all’inizio dell’attacco suicida. Secondo altre fonti, non ci sarebbero state esplosioni: tre o quattro uomini armati avrebbero fatto irruzione nell'edificio sparando. Il presidente del Parlamento, Dukuvakha Abdurakhmanov, era rimasto all'interno dell'edificio ed era disarmato. Secondo le ultime notizie e' riuscito ad abbandonare l'edificio ed e' rimasto illeso.
La sparatoria è continuata per circa un’ora all'interno dell'edificio. "Forze di polizia regolari, agenti in assetto antisommossa e unità del servizio di sicurezza del presidente del parlamento sono state inviate sul posto", ha riferito una fonte della sicurezza. Anche il ministero dell'Agricoltura sarebbe sotto attacco, secondo l’agenzia di stampa russa Itar-tass, che cita una fonte dello stesso dicastero.
In Cecenia era in atto un’iniziativa voluta dal presidente Ramzan Kadyrov stretto alleato del Cremlino – nel tentativo di imporre al paese la sua versione dell’“islam tradizionale ceceno”, per ridurre la resistenza dell’islam fondamentalista.