I rapporti diplomatici debbono andare insieme alla libertà religiosa
Ho Chi Minh City (Asianews) – Libertà religiosa, problemi della Chiesa locale, comprese alcune nomine di vescovi, e rapporti diplomatici sono le questioni che la delegazione vaticana sta affrontando nel corso della visita che sta effettuando in Vietnam. L’equipe della Santa Sede, guidata da mons.. Pietro Parolin, sottosegretario per i rapporti con gli Stati, arrivata ad Hanoi il 6 marzo, ha incontrato il responsabile degli Affari religiosi, Nguyen The Doanh e funzionari governativi.
La delegazione ha anche visitato la diocesi di Qui Nhon, nella parte centrale del Paese.
A giudizio di padre Joseph, che fa parte del Consiglio episcopale della diocesi di Saigon, “i rapporti diplomatici tra Vaticano e Vietnam debbono essere discussi attentamente tra il Consiglio dei vescovi del Vietnam e il Vaticano e tra la Santa Sede ed il governo. Il Vaticano ha parlato dei rapporti diplomatici con la Chiesa locale e noi vogliamo stabilire rapporti basati su un delegato apostolico o un nunzio in Vietnam”. In ogni caso, aggiunge, “prima di stabilire rapporti diplomatici abbiamo bisogno di avere libertà”. “Finora – sostiene poi – i risultati degli incontri riguardano le nomine di alcuni vescovi. La delegazione del Vaticano ha suggerito idee e iniziative, ma il governo si limita ad ‘ascoltare’ e ‘studiare’. In Vietnam c’è grande distanza tra la teoria o ‘l’incontro decisionale’ e la messa in pratica”
Secondo notizie giunte da Qui Nhon, la delegazione ha visitato la diocesi il 7 e l’8. Rappresentanti della Santa Sede non l’avevano mi potuta visitare. Al momento attuale, terreni e proprietà della Chiesa sono state requisite in larga parte. Nel rispetto delle attività religiose e della libertà della gente, il governo deve restituire alla Chiesa locale, per il popolo, terreni, case, luoghi di incontro.
Secondo informazioni della Chiesa locale, il vescovo Paul, presidente del Consiglio dei vescovi del Vietnam e l’arcivescovo di Hué hanno avanzato al governo la richiesta di restituire parte del terreno del santuario di La Vang. La domanda è stata presentata ai massimi responsabili del governo e del Comitato del popolo della provincia di Quang Tri nel gennaio di quest’anno.
“Il Vaticano – sostiene padre Joseph – potrebbe stabilire rapporti diplomatici dapprima a livello di delegato apostolico (kham mang) e poi di nunzio apostolico (kham su). Dobbiamo essere pazienti e molto prudenti in materia di rapporti. Siamo cattolici vietnamiti e non vogliamo che ci sia messa fretta o implorare i politici. Bisogna essere attenti specialmente per le nomine di nuovi vescovi”.
05/03/2007
07/04/2018 12:38