I proprietari delle miniere nascondono i cadaveri e non denunciano gli incidenti
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Proprietari e dirigenti delle miniere di carbone alterano i luoghi degli incidenti e portano persino via i cadaveri per impedire l’intervento pubblico. E’ l’accusa riportata oggi sull’agenzia statale Xinhua. Li Yizhong, ministro dell’Amministrazione statale per la Sicurezza sul lavoro, dice che nei primi tre mesi del 2007 sono stati così occultati almeno 12 incidenti nelle miniere, nelle quali proprietari e dirigenti “hanno alterato la situazione, distrutto prove delle cause e rimosso i corpi”.
Secondo Li a marzo ci sono state 279 vittime, mentre erano state “solo” 81 a febbraio. Quest’ultima settimana i morti sono stati almeno 64 in 4 incidenti: l’ultimo il 17 aprile, con 11 vittime e 6 dispersi per un’esplosione nel settentrionale Hebei.
Da anni il governo denuncia che gli sforzi per aumentare la sicurezza sul lavoro sono ostacolati dalle miniere che operano senza autorizzazione o riaprono dopo l’ordine di chiusura. Peraltro Li ha detto che solo il 40% circa degli incidenti mortali sono avvenuti in miniere non in regola, a dimostrazione che la poca sicurezza delle condizioni di lavoro riguarda anche le miniere autorizzate. Dal 2005 sono state chiuse 10 mila miniere, ma da quelle di carbone proviene il 70% dell’energia cinese e l’elevata domanda spinge i proprietari a riaprirle senza autorizzazione e i funzionari locali a non denunciarli.
Nelle miniere di carbone lavorano oltre 5 milioni di minatori. La denuncia di Li conferma che il numero reale delle vittime è molto maggiore del dato ufficiale di 4.750 morti nel 2006. Fonti ufficiose dicono che sono stati almeno 20mila.