I palestinesi favorevoli alla tregua ed alla trattativa con Israele
Un sondaggio evidenzia come la grande maggioranza ritenga che nessuno ha vinto il conflitto con Israele, ma che Hamas sta guidando il Paese “nella direzione sbagliata”. Ciò malgrado il 43,5% giudica aumentato il potere del movimento islamista.
Gerusalemme (AsiaNews) – La stragrande maggioranza dei palestinesi (88,2%) è favorevole ad una tregua con Israele ed il 73,6% ad una trattativa di pace, anche se il 39,3% si dice a favore della prosecuzione del lancio di razzi contro le città dello Stato ebraico e solo il 33,3% è a diversi livelli convinto che quando i bambini saranno cresciuti ci sarà la pace tra israeliani e palestinesi.
Sono i dati più significativi che emergono dal più recente sondaggio, inviato ad AsiaNews, compiuto il 25 gennaio e reso noto ieri dal Palestinian Center for Public Opinion (PCPO), un ente indipendente che dal 1994 studia l'opinione pubblica palestinese, diretto da Nabil Kukali, cristiano, che è anche professore alla Hebron University, in Cisgiordania.
Quanto alle responsabilità dell’appena terminato conflitto, la grande maggioranza (54,4%) la attribuisce a Israele e il 14,5% a Hamas. Tra le tante altre risposte, c’è anche un 13% che ne dà la colpa agli Usa, un altro 7,6% che la addossa a Fatah e un 4,8% all’Iran. Ancora a proposito della guerra, il 54,1% giudica che non l’ha vinta nessuno, il 34,1% che vittorioso sia Hamas e il 10,5% che sia Israele. Un 1,3% pensa che sia Fatah.
Il 43,5%, peraltro, ritiene che dopo la guerra il potere di Hamas è “molto” o “abbastanza” cresciuto, contro un 26,8% che lo reputa diminuito ed un 29,7% che lo giudica immutato. E ciò sebbene il 51,3% pensi che gli islamisti stanno guidando il Paese “nella direzione sbagliata”. Un po’ migliore il giudizio su Fatah, che sta ugualmente facendo male per il 46% degli intervistati.
Fatah, comunque, trova consenso nel 40,6% dei palestinesi, contro il 31,3% di Hamas. Va però considerato che consensi vanno ad altri gruppi estremistici come la Jihad islamica (2,7%) o il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (5,4%).
Lo sguardo sul futuro appare comunque dominato dal pessimismo: il 61,2% si esprime in tal senso e definisce “cattiva” la situazione economica dei Territori. Per quanto riguarda poi la situazione personale degli intervistati, l’81,4% si dice “preoccupato” o “molto preoccupato”. A creare apprensione, in particolare, la sicurezza (40,5%), il lavoro (28,6%), il futuro (19,4%), la salute (11,5%)
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