I nazionalisti indù in guerra contro una moneta
New Delhi (AsiaNews) – È lotta fra i nazionalisti indù e la zecca di stato: una moneta di due rupie, con un disegno che ricorda la croce, ha originato proteste in molte parti dell’India. K Sudharshan, leader del Rashtriya Swamsevak Sangh (Rss, formazione paramilitare di fondamentalisti nazionalisti indù), ha chiesto il ritiro della moneta. I funzionari della zecca affermano che in realtà il disegno in questione è una visione dall’alto di quattro uomini - di quattro religioni diverse - che sollevano insieme le mani. In un comunicato, la Rbi (Riserve Bank of India) ha dichiarato che esso “è una rappresentazione simbolica dell’unità nazionale: quattro teste con un solo corpo”.
Pochi giorni fa anche Uddhav Thackeray, presidente del Shiv Sena, ha attaccato il design delle 2-rupie. Secondo lui, il governo ha voluto sostituire la carta geografica dell’India (raffigurata in precedenza), con una croce - simbolo della cristianità – e ciò “è inaccettabile”.
Secondo diversi analisti l’Rss e il Shiv Sena cercano solo di sollevare proteste a favore del nazionalista Partito Bharatiya Janata (Bjp), impegnato a fatica nelle elezioni dell’Uttar Pradesh. Per l’occasione il Bjp ha diffuso cd e annunci pubblicitari offensivi verso le minoranze.
P. Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale indiana (Cbci) riferisce ad AsiaNews che “l’intera controversia nasce dall’immaginazione di alcuni gruppi indiani ossessionati dalle minoranze. La zecca di stato ha chiarito il significato della raffigurazione. Il caso dovrebbe considerarsi chiuso. Invece alcuni gruppi cercano di montare questa faccenda contro un simbolo universalmente accettato e ritenuto rappresentativo dell’unione tra la gente, le culture e le religioni dell’India. I partiti politici e le organizzazioni, con queste polemiche, non fanno altro che creare dissapori tra le comunità”.
“Forse tutto ciò è frutto della follia di alcuni fanatici guidati dall’Hindutva Parivar e protetti dal BJP per raccogliere consensi nelle elezioni dell’Uttar Pradesh”, dice ad AsiaNews John Dayal, presidente dell’Unione di tutti i cattolici indiani. “Le persone che vedono una croce siriaca o cristiana sulla moneta di due rupie sono le stesse che vorrebbero uccidere la ragazza di Bhopal perché ha scelto di sposare un ragazzo musulmano e i cinque Dalit, accusandoli di aver scorticato una mucca. L’amministrazione e la giustizia dovrebbero preoccuparsi della campagna fatta da questi politici , basata sull’odio, distribuendo cd nell’Uttar Pradesh in cui si afferma che ‘ogni indiano musulmano è un traditore e assassino’. Sono questi i crimini che dovrebbero essere puniti in un’India democratica”.